mercoledì 27 settembre 2017

No Promise Have I Made

Grant Hart (1961 - 2017) era una delle due metà creative degli Hüsker Dü. Gli argomenti da lui scelti per i suoi testi, che spaziavano dall'alienazione adolescenziale di “Standing by the Sea” alla descrizione di un omicidio efferato in “Diane”, contribuirono ad allargare il campo delle tematiche del hardcore punk, così come il gruppo portò tale genere in una dimensione diversa e più profonda. Tra i suoi contributi al disco “Candy Apple Grey”, pubblicato nel 1986, c’è questa gemma melodica e grintosa.



Se potessi cambiare idea, che cosa cambierebbe?
Se potessi farti cambiare, questo non cambierebbe nulla
Beh ora lo sai e non dovresti avere paura
Nessuna promessa ho fatto

Raccontami una storia, raccontami solo un’altra menzogna
Beh posso dire che stabilisci alte aspettative
Ora ho fronteggiato te guardandomi in faccia tradito
Nessuna promessa ho fatto

C’è del verde e c’è del bianco e c’è dell’oro
Ma colori più brillanti ti ho lasciato da osservare
È la tua buona sorte, c’è una fortuna da pagare
Nessuna promessa ho fatto



mercoledì 20 settembre 2017

Good Fortune


Dal disco “Stories from the City, Stories from the Sea” di P. J. Harvey. Una canzone sulla fine di una storia. O sul confine che pare di percorrere alla fine di una relazione. Non necessariamente triste, anzi quasi euforica. Ogni verso descrive i piaceri dell’amore, mentre il ritornello esprime il dolore e il desiderio di fuggire quando le cose non vanno proprio secondo i piani. Nella leggerezza liberatoria di una fuga.



Ho buttato la mia malasorte
Giù dalla cima di
Un alto palazzo
Avrei preferito farlo con te

Il tuo sorriso da ragazzo
Cinque di mattina
Guardavo nei tuoi occhi
Ed ero veramente innamorata

A Chinatown
In sospeso
Mi mostrasti
Ciò che potevo fare

Parlando
Di viaggi nel tempo
E del significato
Semplicemente quello che valeva

E mi sento
Come un qualche uccello del paradiso
La mia malasorte scivola via
E provo l’innocenza di un bambino
Tutti hanno qualcosa di buono da dire

Cose che una volta pensavo
Incredibili
Nella mia vita
Hanno tutte avuto luogo

Quando camminavamo per
Little Italy
vedevo il mio riflesso
Venire fuori dal tuo volto

Dipingo quadri
Per ricordare
Sei troppo bello
Per esprimerlo in parole

Come un gitano
Danzi in circoli
Tutto intorno a me
E tutto intorno al mondo

E mi sento
Come un qualche uccello del paradiso
La mia malasorte scivola via
E provo l’innocenza di un bambino
Tutti hanno qualcosa di buono da dire

E mi sento
Come un qualche uccello del paradiso
La mia malasorte scivola via
E provo l’innocenza di un bambino
Tutti hanno qualcosa di buono da dire

Così prendo la mia
Buona sorte
E fantastico
Delle nostra partenza
Come  qualche moderna
Frana zingara
Come Bonnie e Clyde
Dei tempi moderni

Di nuovo in fuga
Di nuovo in fuga
Di nuovo in fuga

Di nuovo in fuga

mercoledì 13 settembre 2017

The Old Main Drag

Il protagonista della canzone narra della propria vita di reietto trascorsa tra droghe e prostituzione nel quartiere a luci rosse di Londra, "The Old Main Drag" appunto. Per il testo Shane MacGowan attinge anche dalle sue proprie esperienze, almeno per quanto riguarda la brutalità della polizia. Da quanto racconta nella sua biografia A Drink with Shane MacGowan, arrestato una sera per avere apparentemente rubato una sedia da un pub, fu picchiato duramente per venti minuti in una cella di detenzione. 
La canzone è tratta da "Rum, Sodomy and the Lash", secondo album dei Pogues, prodotto da Elvis Costello.




Quando per la prima volta arrivai a Londra avevo solo sedici anni
Con una banconota da cinque in tasca e la mia vecchia sacca da ballo
Scesi giù a Piccadilly per dare un’occhiata
E molto presto mi ritrovai sulla Old Main Drag

Là i maschioni e i travestiti si pavoneggiavano in tiro
E il vecchio con i soldi ti lanciava un sorriso
Nell’oscurità di un vicolo ti davi da fare per cinque sterline
Per un lavoretto veloce di mano giù nella Old Main Drag

Nelle freddi notte d’inverno la vecchia città era congelata
Ma c’erano ragazzi nei caffè che ti davano pillole da pochi soldi
Se non avevi i soldi cercavi di persuaderli o imploravi
C’era sempre tanto Tuinol sulla Old Main Drag

Una sera mentre me ne stavo coricato a Leicester Square
Fui portato via dagli sbirri a calci nelle palle
Tra le porte di metallo a Vine Street fui percosso e maltrattato
E mi rovinarono il mio bell’aspetto per la Old Main Drag

Nella stazione della metro I vecchi che erano all’uscita
Sbavavano e vomitavano e strisciavano e urlavano
E gli sbirri sarebbero arrivati e li avrebbero trattati malamente
E io speravo di potere scappare dalla Old Main Drag

E ora giaccio qui e ho bevuto troppo
E mi hanno cagato addosso e sputato addosso e violentato e oltraggiato
Lo so che sto morendo e vorrei potere elemosinare

Un po’ di soldi per tirarmi fuori dalla Old Main Drag 

mercoledì 6 settembre 2017

Bring 'Em All In

“Bring 'Em All In" è la canzone che dà il titolo al primo album solista di Mike Scott, pubblicato nel 1995 dopo la fine del primo fruttuoso periodo del suo gruppo The Waterboys. Distinguendosi dalla ricchezza degli arrangiamenti che contraddistingueva le sue produzioni precedenti, qui il suono è volutamente scarno, a sottolineare testi intimisti e autobiografici, in una ricerca di pace dopo i tumultuosi fasti rock appena trascorsi.



Portali tutti dentro, portali tutti dentro
Portali tutti dentro al mio cuore

Porta i pesci piccoli
Porta gli squali
Conducili dalla lucentezza
Conducili dall'oscurità

Portali tutti dentro, portali tutti dentro
Portali tutti dentro al mio cuore

Portali dalle caverne
Portali dalle altezze
Portali dalle ombre
Ergili nella luce

Portali tutti dentro, portali tutti dentro
Portali tutti dentro al mio cuore

Pòrtale fuori dalla segregazione
Tirali fuori dai magazzini
Fuori dai nascondigli
Deponili alla mia porta

Portali tutti dentro, portali tutti dentro
Portali tutti dentro al mio cuore

Portali tutti dentro, portali tutti dentro
Portali tutti dentro al mio cuore

Porta i non perdonati
Porta gli irredenti
Porta i perduti e i senza nome
Lascia che siano visti

Riportali dall’esilio
Richiamali dal sonno
Conducili al portale
Deponili ai miei piedi

Portali tutti dentro, portali tutti dentro
Portali tutti dentro al mio cuore

Portali tutti dentro, portali tutti dentro
Portali tutti dentro al mio cuore

Portali tutti dentro, portali tutti dentro
Portali tutti dentro al mio cuore