mercoledì 25 aprile 2018

The Ruby Sea


Inquadrati fin dal loro primo apparire come gruppo desertico - vuoi per la provenienza, vuoi per le ambientazioni -, a partire da “In The Spanish Cave” (ad esempio con “Mister Limpet”) i Thin White Rope inseriscono temi “marini” nelle loro canzoni, come in questa dal loro ultimo album omonimo, che colpiscono proprio per il punto di vista ribaltato, in cui il narratore è una non meglio identificata creatura degli abissi che osserva gli abitanti della superficie.



Ho cercato di inabissarmi
Attraverso l’ingannevole superficie del suolo
Giù dove forse potrei dormire
Ed è allora che lei vede passare fluttuando
Il mio volto si staglia piatto contro il vetro

Una volta quando lei stava guardando giù
Passai fluttuando sotto al suolo
Giù dove cerco di dormire
Ed era comprensibile che lei arretrasse
Le mani di un annegato non possono evitare di attaccare
Persino se lui pensa di sapere
Che era destinato a viaggiare in tal modo

Lei era accovacciata, nuda,
sul bagnasciuga del terreno
la corrente mi spazzava via dal sonno
ma non sto pensando a quella perdita
piuttosto solo al fatto di quella perdita
e alla distanza posta tra me
e il letto del mare rubino



mercoledì 18 aprile 2018

Eulogy to Lenny Bruce


Scritta da Tim Hardin con il titolo "Lenny's Tune" per la morte di Lenny Bruce, con il quale condivideva un’amicizia e la dipendenza dall’eroina,  fu incisa anche da Nico per il suo primo album, con un titolo maggiormente commemorativo.





Ho perso un amico
E non so perché
Ma mai più
Ci riuniremo per morire
E perché dopo ogni ultimo “buco”
Ce n’era sempre un altro?
Perché dopo tutto quello che non hai avuto
Hai lasciato la tua vita a tua madre?

E Honey Harlow
La cantante regina del burlesque
Come faceva a sapere
Che avevi bisogno di morfina?
Perché non hai ascoltato le parole di avvertimento dei tuoi amici
Mentre te lo dicevano?
Lo so che non ce la facevi ad ascoltare
La gente parlare di
Quello che non conosceva
  
Ho perso un amico
E non so perché
Ma mai più
Ci riuniremo per morire
E perché dopo ogni ultimo “buco”
Ce n’era sempre un altro?
Perché dopo tutto quello che non hai avuto
Hai lasciato la tua vita a tua madre?


mercoledì 11 aprile 2018

Down Bound Train


Una blueseggiante allegoria del peccato, con un ritmo di chitarra che imita il suono della locomotiva, "Down Bound Train" rispecchia il profondo credo religioso di Berry. Il testo descrive una persona che ha bevuto così tanto da svenire, per poi risvegliarsi in un treno illuminato da una lampada allo zolfo che sfreccia attraverso fumi sulfurei, mentre il macchinista è il Diavolo in persona. "Potrei dire che mio padre, in un certo qual modo, gettò in realtà le basi per scrivere 'Down Bound Train' con le sue continue prediche sugli orrori dell’inferno che ti aspettavano se mancavi le benedizioni della salvezza e del paradiso,” scrive Berry nella sua autobiografia, aggiungendo che ancora ha i brividi quando ascolta la canzone.



Uno sconosciuto sdraiato sul pavimento di un bar
Aveva bevuto così tanto da non poter bere proprio più
Così cadde addormentato con pensieri funesti
Sognando di viaggiare su un treno per l’inferno

La locomotiva trasudava sangue e vapore
E brillava illuminata da una lampada allo zolfo
E folletti spalavano ossa da usare come combustibile
Mentre la fornace risonava di lamenti a migliaia

La caldaia era piena di birra
Il diavolo in persona era al comando;
i passeggeri erano una banda eterogenea
alcuni li conosceva, altri no:

Uomini ricchi in lana pettinata, mendicanti vestiti di stracci
Giovani signore attraenti e vecchie streghe malvagie
Mentre il treno continuava a sfrecciare a un’andatura terribile
Fumi sulfurei bruciacchiavano loro le mani e i volti;

più e più estesa si allargava la campagna
più e più veloce volava la locomotiva
più e più intenso era il rombo del tuono
più e più splendente baluginava il lampo
più e più incandescente diveniva l’aria
fino a quando i loro abiti furono bruciati e si ritrovarono a urlare di dolore;
a quel punto giunse da lontano un urlo:
“ha ha” disse il Diavolo, “ci stiamo avvicinando a casa”

Oh come gridavano di dolore i passeggeri
E come pregavano il vecchio Satana di arrestare il treno
Lo sconosciuto si svegliò in un pianto angosciato
I suoi vestiti bagnati di sudore e i cappelli ritti in capo;

si gettò in ginocchio sul pavimento del bar
e pregò come mai aveva fatto prima
e le preghiere e le promesse non furono vane
perché egli mai si ritrovò in viaggio su quel treno

mercoledì 4 aprile 2018

Acadian Driftwood


La canzone racconta la deportazione delle popolazioni francesi della regione dell'Acadia (che comprende le attuali province marittime del Canada, Nuova Scozia, New Brunswick, Isola del Principe Edoardo e parte del Quebec) a seguito della guerra tra Francia e Inghilterra.

Alcuni Acadiani furono costretti ad emigrare verso le colonie inglesi della costa orientale del Nordamerica, altri furono imprigionati in Inghilterra. Le famiglie furono spesso separate. Molti morirono d'epidemia o di privazioni durante l'esodo. Dopo il trattato di Parigi del 1763 alcuni acadiani partirono verso la colonia francese della Louisiana (dove diventarono i fondatori della cultura cajun) e altri si rifugiarono in Francia, soprattutto a Belle-Île-en-Mer.

La deportazione degli Acadiani è stata anche descritta nel poema di Henry Longfellow “Evangeline”, che ha fornito ispirazione a Robertson anche per la canzone omonima.

Come spesso nelle sue canzoni, le vittime della narrazione sono i protagonisti; egli sostiene che la sostanza della Storia sia rappresentata dalla gente comune travolta dagli avvenimenti, non da politici, guerrieri o nababbi. Sotto questo punto di vista Virgil Caine (il protagonista di “The Night They Drove Old Dixie Down”) e l’Acadiano senza nome si somigliano nel loro essere testimoni parziali ma del tutto credibili, attestando nel contempo un livello di pensiero storico difficilmente riscontrabile in autori di musica rock.

La vicenda, narrata a volte in prima persona, a volte in terza, è ancora più rafforzata dal metodo consueto del gruppo di affidare il canto alle tre voci disponibili, le quali si alternano nella descrizione di eventi e di sentimenti; rendendo il risultato ancora più efficace.

[Vedi anche l'esaustivo articolo di Peter Viney: "Acadian Driftwood"]






La guerra era finita
E lo spirito infranto
Saliva fumo dalle colline
Mentre gli uomini si ritiravano
Stavamo ritti sulle scogliere
Oh e guardavamo le navi
Affondare lentamente verso il loro appuntamento

Un trattato fu firmato
E le nostre case confiscate
Gli amati abbandonati,
non gliene importava nulla.
Provi a tirare su una famiglia
Ti ritrovi a essere un nemico
In seguito a quanto avvenne alla Piana di Abraham

Legname acadiano, trasportato dalla corrente
Vento zingaro in poppa
Chiamano la mia casa
Il paese della neve
Fronte freddo canadese
In avvicinamento
Che maniera di viaggiare
Oh che modo di andare

Poi alcuni ritornarono
Alla madre patria
L’alto comando
Li aveva scartati
Alcuni rimasero
Per terminare ciò che avevano iniziato
Non si separarono mai
Sono semplicemente fatti così

Avevamo parenti che vivevano
A sud del confine
Erano un po’ più anziani
Ed erano disponibili
Scrissero in una lettera
La vita è molto meglio
E allora levate le tende, figlioli
E venite giù

Legname acadiano, trasportato dalla corrente
Vento zingaro in poppa
Chiamano la mia casa
Il paese della neve
Fronte freddo canadese
In avvicinamento
Che maniera di viaggiare
Oh che modo di andare

Quindici sotto zero, quando la giornata diviene una minaccia
I miei abiti erano bagnati
Ed ero infradiciato fino al midollo
Poi fuori a pescare nel ghiaccio, mmm,
troppa monotonia per un uomo
fa venire voglia di lasciare
l’unica casa che ha conosciuto

Navigammo uscendo dal Golfo
Prua verso St. Pierre
Niente da dichiarare
Tutto quello che avevamo è andato
Scoppiammo a piangere lungo la costa, oh
Quel che più ci ferì
fu quando la gente là ci disse
“Sarà meglio che continuiate il viaggio”

Legname acadiano, trasportato dalla corrente
Vento zingaro in poppa
Chiamano la mia casa
Il paese della neve
Fronte freddo canadese
In avvicinamento
Che maniera di viaggiare
Oh che modo di andare

Estate infinita
Piena di malcontento
Questo governo
Ci ha trattati come schiavi
Questo non è il mio terreno
Questa non è la mia stagione
Non mi viene in mente un solo buon motivo
Per restare oh

Lavorammo nelle piantagioni di canna da zucchero
A nord di New Orleans
Andò tutto bene, fino alle inondazioni
Puoi chiamarlo un presagio
Ti indica la direzione
Diressi la bussola a Nord
Avevo l’inverno nel sangue

Legname acadiano, trasportato dalla corrente
Vento zingaro in poppa
Chiamano la mia casa
Il paese della neve
Fronte freddo canadese
In avvicinamento
Che maniera di viaggiare
Oh che modo di andare

Sais tu, Acadie j'ai le mal do pays
Ta neige, Acadie, fait des larmes au soleil
J'arrive Acadie, teedle um, teedle um, teedle oo
J'arrive Acadie, teedle um, teedle um, teedle oo
J'arrive Acadie, teedle um, teedle um, teedle oo
J'arrive Acadie, teedle um, teedle um, teedle oo
J'arrive Acadie, teedle um, teedle um, teedle oo

[Lo sai Acadia, ho nostalgia di casa, la tua neve, Acadia, forma lacrime al sole, sto arrivando, Acadia]