venerdì 30 marzo 2018

Man Of The World

Post numero cento per questa canzone dei Fleetwood Mac, scritta da Peter Green e uscita come singolo nel 1969.




Devo dirti della mia vita?
Dicono che sono un uomo di mondo,
ho trasvolato ogni marea
e ho visto tante belle ragazze.

Suppongo di avere tutto ciò che mi serve.
Non chiederei di più
e non vorrei essere nessun altro,
ma vorrei solo non essere mai nato.

E ho bisogno di una donna buona
per farmi sentire come dovrebbe sentirsi un uomo buono
Non dico di essere un uomo buono
Oh, ma lo sarei se potessi.

Potrei raccontarti la mia vita
e continuare a farti divertire, ne sono certo
e di tutte le volte che ho pianto
e di come non voglio essere più triste
e di quanto vorrei essere innamorato.

giovedì 22 marzo 2018

No Particular Place To Go


Il brano racconta di un appuntamento finito male a causa di un cattivo funzionamento di una cintura di sicurezza. Il testo della canzone esprime la voglia di libertà del suo autore, guidando "senza alcun posto in particolare dove andare”, con a fianco una bella ragazza, che però non vuole saperne di "slacciare" la propria cintura di sicurezza. Indicata tra le venti canzoni essenziali di Chuck Berry da “Rolling Stone”, che così scrive:

“Ulteriore prova delle capacità di Chuck Berry di trasportare con l’immaginazione: scritta nel 1964 come singolo del ritorno, una seducente storia di idillio tra teenager, libertà e frustrazione sessuale, mentre era in prigione. La canzone fu la prima delle sue registrazioni a beneficiare della sua visibilità successiva alla British Invasion, con Beatles e Rolling Stones che reinterpretavano le sue canzoni e spacciavano il suo genio. Musicalmente è praticamente identica alla "School Days" del 1957, ma la sezione ritmica picchia più duro e Berry trova un nuovo e piacevole ringhio vocale. E poi  ci sono i suoi assoli di chitarra decisamente scoppiettanti: il secondo intermezzo suona risolutamente arrabbiato, come se Berry lasciasse uscire attraverso l’ampli i sentimenti provati in prigionia.”



Nessuna meta in particolare

Gironzolando con l’autovettura
La mia fanciulla accanto a me al volante
Le rubai un bacio, marcato un miglio
La mia curiosità correva sfrenata
A spasso ascoltando la radio
Con nessuna meta in particolare

Andando a zonzo nella mia auto
Ero ansioso di raccontarle quel che provavo
Così le dissi con fare dolce e sincero
E lei si chinò a sussurrarmi nell’orecchio
In un abbraccio sempre più tenero e guidando lentamente
Senza un posto dove andare

Nessuna meta in particolare
Così parcheggiamo fuori Kokomo
La notte era giovane e la luna dorata
Così decidemmo di comune accordo per una passeggiata
Potete immaginarvi come mi sentii
Non potendo slacciare la cintura di sicurezza

Girando intorno nella mia gattabuia
Continuando nei tentativi di sganciare la sua cintura
Per tutta la via del ritorno tenni il broncio
Per quella cintura di sicurezza che non voleva cedere
Guidando e ascoltando la radio
Con nessuna meta in particolare


mercoledì 14 marzo 2018

Abschied


Da “Desertshore”, (1970) terzo album solista di Nico la quale, diversamente da quanto accadde per il primo disco, scrive qui da sé tutte le canzoni, arricchite dai contributi musicali di John Cale. Questa volta decide di utilizzare anche la propria lingua madre; il seguente è uno dei due brani in tedesco dell’album.



Commiato

Mi schiero con il suo spirito
Una brama consuma il suo bel viso
Il quale, spossato, da bontà ombrato, è onnipotente

Il suo corpo non si muove
Nel sogno finalmente dimentica i suoi sforzi

Non riconosco il giubilo urlante,
che frantuma la sacra mia pace
la sua bocca silente, il suo petto dormiente
attendono teneramente la dolce voglia

Il suo corpo non si muove
Nel sogno finalmente dimentica i suoi sforzi


Seinem Geiste bekenne ich mich
Ein Sehnen verzehret sein schönes Gesicht
Das ermattet von Güte beschattet allmächtig ist

Sein Körper bewegt sich nicht
Im Traume sich endlich sein Zwingen vergisst

Den heulenden Jubel erkenne ich nicht
Der mir den heiligen Frieden zerbricht
Sein schweigender Mund, seine schlafende Brust
Harren zärtlich der süßen Lust

Sein Körper bewegt sich nicht
Im Traume sich endlich sein Zwingen vergisst