mercoledì 27 gennaio 2016

When Ye Go Away

Quando si viaggia di città in città, fermandosi solo poco tempo nei singoli ostelli, capita di incontrare fugacemente altri viaggiatori, altrettanto poco stanziali e per una sera, complice l’atmosfera rilassata e poco formale delle sale condivise con gli altri ospiti, trascorrere qualche ora piacevole a conversare, raccontarsi, con una confidenza che magari non si avrebbe con persone meno sconosciute. E piano piano sentirsi attratti da quella persona appena incontrata.
Sentirsi attratti, anche se si sa che non la si rivedrà più. Ma è un principio di innamoramento che si sfilaccia ancor prima di nascere, tra gli ultimi istanti di veglia prima del sonno. È una perdita poco dolorosa. Poi al mattino ognuno va per la sua strada; resta solo una leggera malinconia, quasi piacevole e i “forse se…” che si rincorrono nella mente a poco a poco svaniscono, sempre di più a ogni passo.


Questa canzone di Mike Scott, tratta dal migliore album dei suoi Waterboys – Fisherman’s Blues - probabilmente non parla di una situazione del genere, ma a me ha sempre ricordato quelle sensazioni.



Quando te ne andrai

Ora che è caduta la pioggia
E l’estate Indiana è finita
Domattina continuerai a seguire il tuo percorso
Ti auguro ogni bene

Non mi stai chiedendo di unirmi a te
E comunque sono già occupato
Ma piangerò quando te ne andrai
Piangerò quando te ne andrai

La tua bellezza è qualcosa di famigliare
E la tua voce è come una chiave
Che mi apre l’anima e come una torcia
Accende un fuoco dentro di me

Il tuo cappotto è incantato
E intorno al tuo tavolo giocano gli angeli
E piangerò quando te ne andrai
Piangerò  quando te ne andrai

Qualcuno ha lasciato il suo whisky
E la notte è tanto giovane
Ho qualcosa da dire e molto più da raccontare
E le parole presto mi sgorgheranno dalla lingua

Vaneggerò e vagherò
Faro qualunque cosa per farti restare
E poi piangerò quando te ne andrai
Piangerò  quando te ne andrai


mercoledì 20 gennaio 2016

Small Town

Nel 1990 John Cale e Lou Reed tornarono a collaborare dopo molti anni per realizzare un omaggio a Andy Warhol, incidendo un album che ne ripercorre la vita e la carriera: “Songs for Drella”. La canzone è tratta da quel disco.


Piccola Città

Quando stai crescendo in una piccola città
Quando stai crescendo in una piccola città
Quando stai crescendo in una piccola città
Dici, di qui non è mai venuto fuori nessuno di famoso

Quando stai crescendo in una piccola città
E stai avendo un esaurimento nervoso
E pensi che non riuscirai mai a scappare
Da te o dal posto in cui vivi

Da dove è venuto Picasso
Nessun Michelangelo è uscito fuori da Pittsburgh
Se l’arte è la punta dell’iceberg
Io sono la parte che affonda sottacqua

Quando stai crescendo in una piccola città
Brutta pelle, brutti occhi, gay e grassoccio
La gente ti guarda strano
Quando sei in una piccola città

Mio padre lavorava nell’edilizia
Non è una cosa che si adatta a me
Oh, e che cosa ti si adatta?
Levarmi di qui

Odio essere strano in  una piccola città
Se devono fissarmi che lo facciano a New York
Come albino dagli occhi rosa che dipinge
Quanto lontano può andare la mia fantasia

Non sono un Dalì che arriva da Pittsburgh
Né un adorabile e bleso Capote
Il mio eroe, oh, pensi che potrei incontrarlo?
Mi accamperei davanti all’ingresso di casa sua.

C’è una sola cosa buona in una piccola città
C’è una sola cosa buona in una piccola città
C’è una sola cosa buona in una piccola città
Sai che te ne vuoi andare

Quando stai crescendo in una piccola città
Sai che metterai radici in una piccola città
C’è solo un modo di trarre vantaggio da una piccola città
La odi, e saprai di dovertene andare



mercoledì 13 gennaio 2016

Quicksand


David Bowie (1947-2016)



Sabbie Mobili

Sono più vicino all'Alba Dorata
immerso nell'uniforme di Crowley
dell'immaginario
Vivo in un film muto
che riproduce il sacro reame di Himmler
della realtà onirica
Sono impaurito dall'obbiettivo totale
trascinato verso il foro frastagliato
E non ho più potere alcuno
No, non ho più potere alcuno

Sono il nome contorto
Negli occhi della Garbo
La prova vivente
delle menzogne di Churchill
Sono destino
Sono diviso tra luce e oscurità
Dove gli altri vedono le loro mete
Divina simmetria
Dovrei baciare il dente della vipera?
O annunciare stentoreo
La morte dell'uomo?

Sprofondo nelle sabbie mobili
del mio pensiero
E non ho più potere alcuno

Non credere in te stesso
Non ingannare con la fede
La conoscenza arriva
Con la libertà data dalla morte

Non sono un profeta
O un uomo dell'età della pietra
Ma semplicemente un mortale
Con il potenziale di un superuomo
Continuo a vivere
Sono legato alla logica dell'homo sapiens
Non riesco a distogliere gli occhi
dalla grande salvezza
di quella stronzata della fede
Se non ti spiego quello che dovresti sapere
Puoi raccontarmelo tutto
nel prossimo Bardo

Sprofondo nelle sabbie mobili
del mio pensiero
E non ho più potere alcuno

Non credere in te stesso
Non ingannare con la fede
La conoscenza arriva
Con la libertà data dalla morte


lunedì 11 gennaio 2016

I'm nobody! Who are you?


Una poesia di Emily Dickinson, messa in musica meravigliosamente da Efrat Ben Zur. Grazie a Linda per avermi fatto conoscere l'artista e l'opera, e per la consulenza nella traduzione.




Io sono nessuno! Chi sei tu?
Anche tu sei nessuno?
Allora siamo in due – non dirlo!
Ci metteranno da parte, lo sai.

Come è tedioso, essere qualcuno
Quanto è comune dire, come una rana,
Il proprio nome tutto il giorno
A una palude ammirante!

mercoledì 6 gennaio 2016

Stella Maris

Un’altra canzone cantata in coppia: “Stella Maris” dei tedeschi Einstürzende Neubauten. 
Blixa Bargeld e Meret Becker si inseguono e si cercano in ogni parte del mondo, tra sogno e veglia, senza mai riuscire a raggiungersi.




Stella Maris

Sogno di incontrarti nelle più grandi profondità
Il punto più basso della terra, la Fossa delle Marianne,
il fondo del mare.
Tra Nanga Parbat, K2 ed Everest
sul tetto del mondo darò per te una festa
Là dove niente più mi distoglie la vista
Quando arriverai ti vedrò arrivare già dal ciglio
del mondo.
Non c’è niente di interessante qui
Soltanto le rovine di Atlantide
Ma nessuna traccia di te
Credo che non verrai più

Nel sogno ci siamo mancati

Tu sogni me, io te
Non aver paura, non ti sveglierò
Prima che tu ti svegli da sola

Sopra al ghiaccio in direzione del polo nord ti attenderò
sarò sull’asse terrestre
Dalla Terra del Fuoco nel duro lavoro del sogno verso il Polo
tutto ruoterà soltanto intorno a noi
La Stella Polare dritta sopra di me
Questo è il Polo aspetto qui
Solo te, per miglia e miglia, non vedo arrivare

Aspetto sul Polo sbagliato

Nel sogno non ci siamo trovati

Tu sogni me, io te
Non aver paura, ti troverò
Ancora prima che tu ti svegli da sola

Ti prego, ti prego, non mi svegliare
soltanto finché sogno ci sei

Nel sogno lascia che mi imbarchi su una nave
La rotta: Eldorado, Punt questa è la tua terra natia
Aspetto sulla costa, scruto l’orizzonte
finché finalmente vedo la tua vela
Ma il capitano è ubriaco
e perlopiù sotto coperta
In sogno non riesco a governare la nave
Uno scoglio rompe una falla
Nel Mare del Nord è affondata la nave
Su un iceberg mi allontano

Ci siamo mancati nel sogno

Tu sogni me, io te
Non aver paura, non ti sveglierò
Prima che tu ti svegli da sola

Tu sogni me, io te
Non aver paura, ti troverò
Ti prenderò per la collottola del tuo dormiveglia
attirandoti a me

Perché tu sogni me, io te
io sogno te, tu me
Ci sogniamo l’un l’altra fino a essere svegli