venerdì 25 febbraio 2022

All the Things She Gave Me

Scritta da Mike Scott per l’album “A Pagan Place”, del 1984.


 

Tutte le cose

Tutte le cose che lei mi regalò

 

Le ho impacchettate in uno scatolone marrone

Che ho legato con un fiocco

Ho guidato fino ai moli

Ho controllato l’orario

All’orologio della città vecchia

Tutte le cose…

 

Ho visto il guardiano

Si soffiava nella coppa delle mani

Mentre camminava verso l’auto

Mi ha detto “Dove pensi di andare

Con la macchina, figliolo?

Le brave persone sono a letto

E il lavoro del giorno è stato fatto”

Io dissi “Beh, sto solo cercando

Un qualche posto per bruciare

Tutte le cose…

Tutte le cose che lei…”

 

Tutte le cose che mi donò

Dove posso metterle?

Dove posso nasconderle?

Tutte le cose che mi donò

Dove posso metterle?

Dove io non debba vederle?

È scuro come l’inferno qui

La città si sta raffreddando

Il diavolo è travestito

Gioca a poker con le anime

I terreni sono tutti vuoti

E l’ultimo uomo è uscito

La luna è fatta di formaggio
e Dio è un boy scout

Quando andrò a dormire

Mi ritroverò a sognare

Tutte le cose…

E poi sognerò di chiese

Con grandi e alte guglie

Di cattedrali e di candele
camini e cori

Sognerò del posto dove ho dato fuoco

A tutte le cose

Tutte le cose che lei…

 

Tutte le cose che mi donò

Dove posso metterle?

Dove devo nasconderle?

Tutte le cose che mi donò

Dove posso metterle?

Per poterle tenere lontano, fuori dalla mia vita

 

 

venerdì 18 febbraio 2022

Jack Straw

Traduco oltre al testo un articolo di David Dodd sulla canzone, tratto dal sito Dead.net.

Di tutte le grandi canzoni nella lunga storia dei Grateful Dead, penso che “Jack Straw” possa meritare una sorta di riconoscimento per la sua capacità di essere la più pienamente approfondita e la più enigmatica nel contempo. E credo che l’enigma ruoti intorno all’ambiguità di un verso in particolare.

L’evoluzione delle esecuzioni di “Jack Straw” è un caso unico tra le canzoni dei Grateful Dead. Quando fu eseguita per la prima volta il 19 ottobre del 1971 (insime con altre cinque prime esecuzioni) al Northrup Auditorium, University of Minnesota, i vari personaggi della canzone furono interpretati tutti da Bob Weir. Il testo di Hunter, però, richiedeva chiaramente una differenziazione nelle voci e quindi, a partire dal concerto di Parigi il 3 Maggio del 1972, Garcia intervenne e la canzone divenne un racconto drammatizzato che comprendeva due personaggi con voci distinte più un “Narratore”.

Weir, in un paio di interviste, racconta dell’origine di “Jack Straw”:

"Avevo appena letto Uomini e Topi per la decima volta. Ero completamente affascinato da quella storia. Feci un viaggio indietro al tempo della Depressione e in quell’epoca questa storia affiorò tra me e Hunter, la storia di questi due tizi in fuga…  buoni a nulla, vittime della Depressione.” (Marzo 2004)

"Non guardo molto la TV, ma una  notte ero a casa, era tardi, e cominciarono a trasmettere una vecchia versione di “Uomini e topi” di Steinbeck. Rimasi ipnotizzato. Stavamo uscendo dalla fase di Workingman’s Dead e Hunter aveva questo testo. Lo impugnai, e ne venimmo fuori con un piccolo abbozzo di vita rurale americana, una ballata su due fannulloni.  Era modellata su “Uomini e topi”, ma cercammo di conferirle due o tre diversioni. Stessa storia, contesto differente.” (Maggio 2007)

I due „buoni a nulla“ nella canzone portano i nomi di Shannon (Garcia) e Jack Straw (Weir). Ecco come il dialogo si snoda. Va notato che oltre ai due personaggi, ognuno dei quali interpreta i propri versi, come si conviene, c'è una terza persona, il narratore, e il cantato vede Weir, Garcia e Lesh.

Narratore: "We can share ..."

Shannon: "I just jumped the watchman ..."

Jack Straw: "Hurts my ears to listen, Shannon ..."

Jack Straw: "We used to play for silver ..."

Narrator: "Leaving Texas 4th day of July ..."

Shannon: “Gotta go to Tulsa…”

Jack Straw: “There ain’t no place a man can hide…”

Narrator: "Jack Straw from Wichita cut his buddy down..."

Ecco, qui c’è l’ambiguità che riscontro io, e che numerosi commentatori hanno delineato (date un’occhiata al sito www.well.com/deadsongs per una serie piuttosto lunga di opinioni sul percorso narrativo della canzone). Nel secondo verso, Jack Straw rimprovera Shannon per avere “steso un uomo a sangue freddo,” affermando che “avrebbe potuto benissimo” essere lui—ovvero che nel commettere un assassinio, Shannon ha condannato entrambi ad accuse di omicidio, e pertanto alla pena capitale.

Più avanti nel testo, comunque, Jack Straw „ha abbattuto il suo compare“. Ora questo potrebbe essere letto in due modi completamente diversi: o egli ha ucciso Shannon, oppure lo ha tirato giù da un patibolo per dargli una sepoltura dignitosa prima di prendere il volo per vendicarlo – “un uomo è andato e un altro andrà”.

Ammetto che è un po‘ forzato, ma il testo potrebbe funzionare in entrambi i modi.

Nel libro di Robert Hunter “A Box of Rain”, il testo è stampato con alcuni versi in corsivo, un indice in altri punti della stessa antologia che questi versi non sono stati scritti da Hunter medesimo ma da un’altra persona – come nel caso di “Sugar Magnolia,” ad esempio in cui una nota indica esplicitamente: “il testo in corsivo ha come autore Robert Weir.” Seguendo questa convenzione, il contributo di Weir a “Jack Straw” include tre versi: 1) “Hurts my ears to listen...” 2) We used to play for silver...” e 3) Ain’t no place a man can hide...”

Sfortunatamente i versi iniziali sono spesso presi alla lettera dagli ascoltatori — ho sempre trovato strano il boato che emergeva dalla folla ai versi “Possiamo spartirci le donne, Possiamo condividere il vino”. In effetti, come è stato fatto notare, quella attitudine ha condotto i nostri fannulloni protagonisti su un percorso di autodistruzione.

Ma forse sto assecondando troppo le mie valutazioni. Ancora una volta, sta a ogni singolo ascoltatore decidere.

A parte tutto, questa canzone ha spesso conferito tantissima adrenalina a una spettacolo, e il suo messaggio di amicizia sbandata e vite sprecate può farci riflettere. Inoltre – paga sempre leggere Steinbeck! (o quantomeno guardare i film tratti dai suoi libri).


 

Possiamo spartirci le donne

Possiamo condividere il vino

Possiamo spartire quel che rimane delle tue cose

Perché abbiamo già condiviso tutto il mio

Continua a muoverti

Solo un miglio ancora

Continua ad muoverti, mio vecchio compare

Stai andando troppo piano

 

Ho appena saltato il guardiano

Proprio al di fuori della recinzione

Ho preso il suo anello, quattro dollari in cambio

Non è un dono del cielo? 

Mi fa male ascoltare, Shannon
Mi bruciano gli occhi a vedere
Abbattere un uomo a sangue freddo, Shannon
avrei potuto essere io

Una volta giocavamo per l’argento

Ora ci giochiamo la vita

Una volta è per svago, una volta per il sangue

Sulla punta di un coltello

Ora il dado è tratto

Ora il dado deve cadere

Questo gioco non ha un vincitore

Che non porterà tutto a casa

Non tutto…

Lasciando il Texas

Il quarto giorno di Luglio

Il sole così incandescente, le nubi così basse

Le aquile riempivano il cielo.


Prendi il Detroit Lightning
via da Santa Fe
Sulla Great Northern fuori da Cheyenne
Da mare a mare scintillante

Devo raggiungere Tulsa

Col primo treno che possiamo prendere

Devo saldare qualche vecchio conto

E un puntino di orgoglio

 

Non c’è un posto dove un uomo si possa nascondere, Shannon

Allontanarlo dal sole 

Nessun letto ci offrirà riposo, amico

Continui a tenerci in fuga

Jack Straw da Wichita

Ha abbattuto il suo compare

Ha scavato per lui una fossa poco profonda

E vi ha deposto il corpo

Mezzo miglio da Tucson

Alla luce del mattino

Un uomo è andato e un altro andrà

Mio vecchio amico sei troppo lento

Possiamo spartirci le donne

Possiamo condividere il vino…


mercoledì 9 febbraio 2022

Lorelei

Secondo una antica leggenda tedesca, una bella fanciulla dal nome di Lorelei si gettò disperata nel fiume Reno per un amante infedele. Dopo la sua morte fu trasformata in una sirena, che poteva essere udita cantare di quando in quando su una roccia lungo il Reno, vicino alla località di Sankt  Goar. Il suo canto ipnotico adescava i marinai conducendoli alla morte. La leggenda si fonda su una roccia con quel nome, la quale produce un eco, situata vicino a Sanktgoarshausen, in Germania. 

Nel 1989 Philip Chevron scrive, ispirandosi alla leggenda, questa canzone che apparirà su “Peace and Love” e che si avvale ancora una volta della preziosa voce di Kirsty McColl.



Mi raccontasti storie di amore e gloria

Le stesse vecchie canzoni tristi, la stessa antica storia

Le sirene non cantano ninna nanne

E nessuno lo sa tranne Lorelei

 

Castelli usciti dalle favole

Legni frantumati là dove una volta navigavano

I malati d’amore che catturarono il suo sguardo

E nessuno sapeva eccetto Lorelei

 

Fiume, fiume abbi pietà

Conducimi fino al mare

Ché se perisco su questi scogli

Il mio amore mai più rivedrò

 

Ho pensato a te in luoghi distanti

Mi sono scervellato su tracce di rossetto

Perciò Dio aiutami, non piangerò

E poi penserò a Lorelei

 

Ho viaggiato e vagato in lungo e in largo

Non ho fotografie con te accanto

Il vecchio Fiume non è così timido

E si ricorda di Lorelei

 

Fiume, fiume abbi pietà

Conducimi fino al mare

Ché se perisco su questi scogli

Il mio amore mai più rivedrò

 

Se dovessi galleggiare su questa corrente

Beh ti vedremo nel mio sogno di pazzo

Affonderei nei tuoi occhi inquieti

E nessuno lo saprebbe eccetto Lorelei

 

Fiume, fiume abbi pietà

Conducimi fino al mare

Ché se perisco su questi scogli

Il mio amore mai più rivedrò

 

Ma se la mia nave che salpa domani

Dovesse schiantarsi contro queste rocce

I miei dolori, annegherò, prima di morire

Sarà te che vedrò, non Lorelei

 

 

mercoledì 2 febbraio 2022

Blind Love

Un brano di Tom Waits inciso con la collaborazione di Keith Richards, e presente sull’album “Rain Dogs” (1985).


 

Ora te ne sei andata, e ci sono alberghi e whiskey e dame di trista fortuna

E non mi importa se sentono la mia mancanza, non ricordo mai i loro nomi

Si dice che se ti allontani abbastanza da casa, comincerai ad avvicinarti al ritorno

Beh, io sono alla stazione, e non riesco a salire sul treno

 

Deve essere amore cieco

L’unico tipo di amore è l’amore completamente cieco

Amore cieco

L’unico tipo di amore è l’amore completamente cieco

Con il tuo amore cieco

Oh, è amore cieco

Cieco come una talpa

È il tuo amore completamente cieco

 

Ora la strada si sta tingendo di blu, i cani abbaiano e la notte è giunta

E ci sono lacrime che stanno cadendo dai tuoi occhi azzurri

Mi chiedo dove potresti essere

E sussurro il tuo nome

L’unico modo in cui posso trovarti è se chiudo gli occhi

 

Ti troverò col mio amore cieco

L’unico tipo di amore è l’amore completamente cieco

L’unico tipo di amore è l’amore completamente cieco

L’unico tipo di amore è l’amore completamente cieco

Col tuo amore cieco

Oh il tuo amore cieco

Il tuo amore completamente cieco