mercoledì 30 marzo 2016

My Old Haunts

Dopo i TWR un altro gruppo degli anni ottanta: i Dream Syndicate con "My Old Haunts" dall'album Ghost Stories del 1988.



I Miei Vecchi Posti

Queste strade sono lastricate di storie
Di glorie e speranze svanite
Niente notti insonni, niente preoccupazioni
Hey baby perché tanta fretta?
Mi piacerebbe conoscerti
Ho qualche cosa da mostrarti
Facciamo due passi nei miei vecchi posti

Che fai quando il tuo credito è esaurito?
Lascio la città fino quando non lo sarà più
Che fai quando il meglio è dietro di te
Ci metto una ciliegina in cima e lo seppellisco a riposare

Questi occhi non sono mai a fuoco
Su tutti i sogni che ci hanno soffocato
Niente trucchi, niente abracadabra
Scacciati da vespe e locuste
Siamo sulla strada della rovina
Non c’è niente di meglio da fare
Facciamo due passi nei miei vecchi posti

Questi sogni è meglio dimenticarli
Una volta maturi sono poi marciti
Confusi e inebetiti
Assorbiti in balle di cotone
Oh non chiedere che cos’è
Andiamo a fare la nostra visita
Facciamo due passi nei miei vecchi posti




mercoledì 23 marzo 2016

Triangle Song


Tratta da “Sack Full Of Silver” del 1990 dei Thin White Rope, uno dei gruppi che (insieme a REM, Husker Du, Dream Syndicate…, ognuno avrà i suoi nomi da aggiungere alla lista di sopravvivenza) hanno salvato chi negli anni ottanta era giovane e aveva bisogno di rock. Band particolarissima e ormai quasi leggendaria, sempre lontana dalla ribalta, sempre distaccata e sarcastica nel trattare la propria musica: nelle note del disco la canzone è definita “un sacco pieno di felicità natalizia da Mosca”.
Eloquente anche un commento dalle note di copertina di "The One That Got Away" di Kyser (ora dedito alla botanica): "Ho fatto un sogno in cui, mentre stavamo masterizzando l'album dal vivo, sentivo una ragazzina parlare di fianco al banco del mixer. Durante la cigolante coda chitarristica di 'Yoo Doo Right' diceva: 'Mamma, questo suona come delle capre'. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno veramente detto che il nostro suono gli ricorda le capre".



Canzone del Triangolo

Mi sento solo un po’ giù
Niente intorno a cui possa avvolgere delle ragioni
Ma posso ignorarlo se concentro a fondo lo sguardo
E da ogni tre stelle ricavo triangoli perfetti

A volte mi faccio bruciature sulle braccia
Perché sposta quella sensazione dal mio cuore alle braccia
E sto guidando e mi tiene sveglio
Ho così tanti altri triangoli da fare

Ora che ho gettato il seme
Forse quei triangoli si formeranno senza di me
Circonderanno il mondo nel loro dolore cristallino
Congelando gli eroi in vitrei mosaici

mercoledì 16 marzo 2016

Lay Me Low

In questi anni, in questi giorni in cui rocker più o meno famosi stanno cadendo come mosche, mi è tornata alla mente questa canzone di Nick Cave in cui l’autore, come altri prima di lui, e con il distacco divertito di chi (forse) pensa ancora lontana la propria dipartita, immagina come il mondo reagirà alla funebre notizia.

Un testo ironico, forse per la prima volta nella sua produzione, almeno in modo così esplicito; comunque un episodio divertente (non l’unico – penso a Thirsty Dog) di un disco - Let Love In - di per sé molto riuscito e intenso, permeato altrimenti della consueta drammaticità Caveiana.


Mi caleranno giù (caleranno giù)
Mi sprofonderanno nella neve
Esulteranno a testa alta
Quando me ne andrò

Faranno salti di gioia
Agitando le braccia
E tutte le storie verranno fuori
Quando me ne andrò

Tutte le stelle brilleranno ardenti (mi caleranno giù)
E i miei amici rinunceranno a lottare
Vedranno la mia opera in una luce differente
Quando me ne andrò

Cercheranno di telefonare a mia madre (caleranno giù)
E finirà che beccheranno mio fratello
Che gli propinerà la storia di qualche amante dei tempi che fu
Che io a malapena conosco

Giù il cappello di fronte all’uomo
Sul tetto del mondo
Striscia fin qui, bambina
E ti mostrerò come funziona
Se vuoi che siamo amici
E vuoi pentirti
E vuoi che tutto finisca
E vuoi sapere quando
Beh fallo ora, non importa come
Fai il tuo ultimo inchino
Prendi posizione, prendimi la mano
E manda tutto all’inferno

Daranno notizia al capo della polizia (caleranno giù)
che tirerà un sospiro di sollievo
Dirà che ero un impostore, un balordo e un ladro
Quando me ne andrò

Intervisteranno I miei insegnanti (caleranno giù)
Che diranno che ero una delle più penose creature del Signore
Stamperanno esaustivi servizi di sei pagine
Quando me ne andrò

Faranno risonare un grande e vecchio gong (caleranno giù)
Il corteo funebre di veicoli sarà lungo dieci miglia
E il mondo intero si unirà in un canto di addio
Quando mi sotterreranno

Suoneranno un flicorno (caleranno giù)
E il mare infurierà, e il cielo tempesterà
Uomini e bestie, tutti porteranno il lutto
Quando me ne andrò

Giù il cappello di fronte all’uomo
Sul tetto del mondo
Striscia fin qui, bambina
E ti mostrerò come funziona
Se vuoi che siamo amici
E vuoi pentirti
E vuoi che tutto finisca
E vuoi sapere quando
Beh fallo ora, non importa come
Fai il tuo ultimo inchino
Prendi posizione, prendimi la mano
E manda tutto all’inferno


mercoledì 9 marzo 2016

Thousands Are Sailing


Ancora i Pogues; questo gruppo si distinse non solo per la originale e coinvolgente miscela di musica tradizionale e approccio punk, ma anche per testi spesso molto ricercati e significativi. Il merito fu principalmente di Shane MacGowan, affiancato comunque dopo i primi due dischi da altri autori come Terry Woods e Philip Chevron, che apportarono il loro contributo alla composizione delle canzoni. Proprio Chevron, chitarrista unitosi alla band a partire da “If I should Fall From Grace With God”, porta in dote per quel disco una bellissima ballata che parla degli Irlandesi d’America, i discendenti degli scampati alla “Grande Carestia Irlandese” della metà dell’Ottocento.



A migliaia stanno navigando

Ora l’isola è silenziosa
Ma i fantasmi ancora infestano le onde
E la torcia illumina un uomo affamato
Che la fortuna non ha potuto salvare

Lavoravi sulla ferrovia?
O percorrevi le strade del crimine?
I Tuoi dollari venivano dalla Casa Bianca
O dal negozietto a basso prezzo?

Le vecchie canzoni ti davano noia o conforto?
E ti facevano ancora piangere
Contavi i mesi e gli anni
O le tue lacrime si sono asciugate in fretta?

Oh no, dice lui, non è andata così
Sono arrivato qui su una nave che scappava dalla Grande Carestia
E non mi sono mi spinto tanto lontano
Da farmi cambiare il nome

A migliaia stanno navigando
Attraverso l’Oceano Atlantico
Verso una terra di opportunità
Che qualcuno di loro non vedrà mai
Prevale la fortuna
Attraverso l’oceano atlantico
Con le pance piene
E gli spiriti liberi
Spezzeranno le catene della povertà
E balleranno

Nel crepuscolo deserto di Manhattan
Nella morte del pomeriggio
Camminammo mano nella mano su Broadway
Come il primo uomo sulla luna

E "The Blackbird" ruppe il silenzio
Quando la fischiettasti dolcemente
E sui passi di Brendan Behan
Danzai su e giù per la strada

Poi dicemmo buonanotte a Broadway
Porgendole i nostri migliori saluti
Rendemmo omaggio alla statua di Mister Cohan
Il caro vecchio bardo preferito di Times Square

Poi alzammo un bicchiere alla salute di JFK
e poi un’altra dozzina
Quando sono ritornato alla mia stanza vuota
Suppongo di aver pianto

A migliaia stanno navigando
Di nuovo attraverso l’oceano
Dove la mano dell’opportunità
Estrae biglietti di una lotteria
E spediamo cartoline
Di cieli blu cielo e oceani
Da camere che non vedono mai la luce del giorno
Dove non ci sono luci accese su alberi di Natale
Ma balliamo sulle note della musica

A migliaia stanno navigando
Di nuovo attraverso l’oceano
Dove la mano dell’opportunità
Estrae biglietti di una lotteria
Dovunque andiamo, celebreremo
La terra che ci ha reso rifugiati
Dalla paura di sacerdoti con piatti vuoti
Dalla colpa e da effigi in lacrime
E balliamo

mercoledì 2 marzo 2016

Willin'

Una grandiosa canzone dei Little Feat di Lowell George, inno definitivo alla vita on the road del camionista americano. In conseguenza di un infortunio alla mano, sul primo disco George non suonò la chitarra sul brano, che venne eseguito da Ry Cooder. La reincise poi in un altra versione per il disco successivo "Sailin' Shoes".




Sono stato deformato dalla pioggia
Spinto dalla neve
Sono sporco e ubriaco, lo sai
Ma sono calmo
Son qui fuori sulla strada, a tarda notte
Vedo la mia bella Alice in ogni fanale
Alice, Dallas Alice

Ho viaggiato da Tucson a Tucumcari
da Tehachapi a Tonapah
Ho guidato ogni sorta di autotreno che sia mai stato costruito
Ora ho percorso le strade secondarie
Per non venire pesato
E se mi dai erba, pastiglie e vino
E mi mostri un segno
Sarò sempre disponibile a spostarmi

Ora ho contrabbandato delle sigarette
E persone dal Messico
Cotto dal sole
Ogni volta che vado in Messico
E sono pronto

E sono stato preso a calci dal vento
Derubato dal nevischio
Ho avuto la testa sfondata
Ma sono ancora in piedi

E sono pronto, sono disponibile