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giovedì 4 febbraio 2021

Come To Me

L’album “Bubblegum” pubblicato da Mark Lanegan nel 2004 si avvale della collaborazione di numerosi musicisti ospiti, tra cui P. J. Harvey che duetta con l’autore su due brani. Uno di questi è “Come To Me”.



Vieni a me

Luce sulla mia spalla

Vieni a me

Brucia la tua corona di stelle

Mio angelo oscuro

Ci ho provato, non posso dimenticare

Perché quando penso che sto scalando

Sono veramente tanto in basso

Il tempo ci mette un po’ a spezzarti

E ora solo il fuoco può svegliarti

Oh salice piangente

Che tossisci sul mio cuore

Chiedi a Dio di vedere la mia ombra

Tenuti separati

Ogni tumulto, o rivelazione attraversa la mia mente

Sei appena andata

Sei appena andato, ora che arrivo io

A ogni stazione

Vieni a me

Che sia presto o tardi

Questo l’ho imparato per abitudine

Ora so come si fa ad aspettare

Vieni a me

Vieni a me

Vieni a me

giovedì 20 settembre 2018

Before The Poison


“Before The Poison” è un album pubblicato da Marianne Faithfull nel 2005 e realizzato con un importante contributo di altri musicisti, soprattutto Nick Cave, P. J. Harvey. Quest’ultima è coautrice anche della canzone che dà il titolo al disco.





Prima del veleno, non ero giù
Se tu fossi stato qui, se tu fossi stato presente
Non potevo sentire, non sentivo alcun suono
Stavo fluttuando sopra al suolo

Prima del veleno, avevo perduto la mia paura
Forse addirittura troppo felice per curarmene
Sicura nel mio sogno, non potevo vedere la nebbia
Arrivare, arrivare dal nulla, per chiamare il mio nome

Non c’è altro da dire, niente che mi succeda
Non tu, non io, non più, come può essere?
Nessun posto dove scappare via dal nulla, veleno
Percepiscono la fine, che cosa è rimasto per te, amico mio?

Prima del veleno, ridevo forte
Vedevo sempre il tuo volto tra la gente
Ma parla dolcemente senza paura
Tieni duro…


mercoledì 12 settembre 2018

Love Too Soon


Dall’album di Pascal Comelade del 1998 “L’Argot Du Bruit”, una canzone scritta in collaborazione con P. J. Harvey e cantata da quest’ultima.



Ho amato
Nella mia vita
Da bambino
Spesso piangevo

E l’amore troppo presto
Può affievolirsi
L’amore troppo presto
Può estinguersi

Nella luce
Solare del giorno
Posso vedere
Il tuo volto cambiare

E l’amore troppo presto
Si affievolisce
L’amore troppo presto
Può estinguersi

E vedere questo terribile crimine
Mi spezza il cuore
In brandelli

E l’amore troppo presto
Può affievolirsi
L’amore troppo presto
Può estinguersi

Quanto falso il cuore
Quanto falso il giorno
Quando giurasti il tuo amore
I rami ora marciscono

E l’amore troppo presto
Può affievolirsi
L’amore troppo presto
Può estinguersi


mercoledì 20 settembre 2017

Good Fortune


Dal disco “Stories from the City, Stories from the Sea” di P. J. Harvey. Una canzone sulla fine di una storia. O sul confine che pare di percorrere alla fine di una relazione. Non necessariamente triste, anzi quasi euforica. Ogni verso descrive i piaceri dell’amore, mentre il ritornello esprime il dolore e il desiderio di fuggire quando le cose non vanno proprio secondo i piani. Nella leggerezza liberatoria di una fuga.



Ho buttato la mia malasorte
Giù dalla cima di
Un alto palazzo
Avrei preferito farlo con te

Il tuo sorriso da ragazzo
Cinque di mattina
Guardavo nei tuoi occhi
Ed ero veramente innamorata

A Chinatown
In sospeso
Mi mostrasti
Ciò che potevo fare

Parlando
Di viaggi nel tempo
E del significato
Semplicemente quello che valeva

E mi sento
Come un qualche uccello del paradiso
La mia malasorte scivola via
E provo l’innocenza di un bambino
Tutti hanno qualcosa di buono da dire

Cose che una volta pensavo
Incredibili
Nella mia vita
Hanno tutte avuto luogo

Quando camminavamo per
Little Italy
vedevo il mio riflesso
Venire fuori dal tuo volto

Dipingo quadri
Per ricordare
Sei troppo bello
Per esprimerlo in parole

Come un gitano
Danzi in circoli
Tutto intorno a me
E tutto intorno al mondo

E mi sento
Come un qualche uccello del paradiso
La mia malasorte scivola via
E provo l’innocenza di un bambino
Tutti hanno qualcosa di buono da dire

E mi sento
Come un qualche uccello del paradiso
La mia malasorte scivola via
E provo l’innocenza di un bambino
Tutti hanno qualcosa di buono da dire

Così prendo la mia
Buona sorte
E fantastico
Delle nostra partenza
Come  qualche moderna
Frana zingara
Come Bonnie e Clyde
Dei tempi moderni

Di nuovo in fuga
Di nuovo in fuga
Di nuovo in fuga

Di nuovo in fuga

mercoledì 29 giugno 2016

Oh My Lover

Dal primo disco di Polly Jean Harvey: “Dry”, pubblicato nel 1992.



Oh, amante mio
non hai capito che va bene così?
Puoi amare lei
e puoi amare me nel contempo
Per poi scoprire comunque, che non ne hai il tempo ma
Amante mio
non hai capito che va bene così?

Oh mia dolcezza
Oh cosce di miele
Dammi i tuoi guai
Li terrò coi miei
Fai a comodo tuo
Prendi quello che viene ma
Mia dolcezza
non hai capito che va bene così?

Va bene
Va benissimo
Non c’è tempo
Per cui va bene così

Che colore si sta formando intorno
Agli occhi tuoi?
Balla, mio amante
In un valzer in cui
Mi dici che va tutto bene
Ancora una volta
Prima che tu vada, vada via
Oh amante mio,
sbaglio o hai appena pronunciato il mio nome?

E va tutto bene
Dì che va tutto bene
Non c’è tempo
Oh
Te-e-empo