In tedesco "übersetzen" è tradurre, ma anche traghettare; questa "strana barca" vuole quindi trasportare parole da una sponda all'altra di lingue diverse, sperando che non risentano troppo della traversata.
Sixto Rodriguez, ormai emerso alla ribalta inesorabilmente grazie al memorabile documentario “Searching for Sugarman”, ha acquisito di diritto il suo spazio tra gli autori significativi, per quanto innumerevoli, dei suoi anni. Anni che lo videro per lo più ignorato in patria e riconosciuto in terre lontanissime, nell’emisfero altro, dall’Australia a – soprattutto – il Sud Africa. Il testo di questa canzone potrebbe essere accomunato a quello di “Like A Rolling Stone” di Dylan, dove l’ex amante si rivolge, non senza un certo disdegno, a una ragazza che vive un declino del quale ella stessa non è del tutto incolpevole.
Questa traduzione è in qualche modo autoreferenziale, dato
che tratta una canzone del mio gruppo, ma sarà soprattutto l’occasione per
parlare di un film da cui la canzone medesima ha preso spunto.
I film rock sono spesso a rischio, esposti a critiche da
parte di puristi, musicisti, appassionati, fanatici, pronti a criticare ogni
piccolo errore o anacronismo, come pure ingenuità o compiacenze che pellicole
ad argomento musicale non di rado presentano.
A volte però la passione di chi il film lo realizza travalica
qualsiasi ostacolo, fa passare in secondo piano eventuali ingenuità e viene
fuori quello che viene comunemente definito “film di culto”. In questo caso il
culto è esclusivamente tedesco, dato che il film non è mai stato tradotto oltre
confine.
Nel 1980 “Asphaltnacht”, il lungometraggio di Peter Fratzscher racconta
dalla tarda serata alle prime luci dell’alba - in un’ineccepibile unità di
tempo, luogo e azione - una Berlino notturna ancora divisa e satura di quello
spirito rock decadente che la permeava in quegli anni, quelli che vanno dai
fine settanta del connubio Bowie - Iggy Pop (la trilogia berlinese, “The Idiot”)
ai primi ottanta di Nick Cave e Neubauten. Ma il film comincia addirittura
dagli MC5 di “Kick Out The Jams”, perché il protagonista, Angel, è qui un musicista
trentenne quasi arreso proveniente dagli anni sessanta che va a scontrarsi con un
ragazzo più giovane, ma forse persino più disilluso di lui, in una
contrapposizione tra classico rock e punk nichilista che però poi sfocerà in
una collaborazione ineluttabile, in cui tutti gli elementi vaganti e
apparentemente impazziti della storia, dal paroliere in crisi al produttore
sfiduciato, dall’aspirante groupie al sassofonista allo sbando, si
incontreranno nella creazione della canzone perfetta, il cui titolo potrebbe
anche essere quello del film stesso: “Angel’s Night”. La notte di Angel, il
protagonista, che in una notte ritrova l’ispirazione e il senso della vita: “il
rock and roll è più grande di ognuno di noi” (Alan Freed).
Qui traduco la trama del film dal sito della Deutsches
Filmhaus:
Angel, un trentenne veterano del Rock è seduto –
stiracchiato sul sedile anteriore – nella sua vecchia Ford Mustang, legge un
articolo di 'Sounds' che parla dei tempi che cambiano e ascolta dalla radio una
voce che narra di trombe e del crollo delle mura di Gerico. Scuotendo la testa
infila una cassetta nell’autoradio, mentre una palla da demolizione fa crollare
il vecchio edificio lì vicino. Angel ride – le cose vanno di nuovo a posto.
Guida fino agli studi di registrazione. I musicisti stanno
lì ad annoiarsi; la Groupie Nelly attende celebrità che non arrivano; Frank,
produttore di musica da discoteca e collaboratore di Angel, si comporta da
gradasso; L.A. Peters, uno scrittore in disgrazia, si ubriaca a poco a poco.
Angel è convinto che L.A. possa scrivergli il refrain che gli manca per la sua
canzone; L. A. fa cenno di no – il massimo che gli riesce ormai è solo “Yes
Sir, I can Boogie”. Quando spuntano due azzimati funzionari di casa
discografiche, comprensivi di dame a seguito, e tutto comincia a promettere
devozione assoluta, Angel scompare.
Incontra Jonny, che ha trovato rifugio da un temporale nell’auto
di Angel, e ora siede lì e non ha niente di meglio da fare che ascoltarsi su
cassetta le preoccupazioni di Angel. “Un pochino troppo sentimentale”, gli
dice, ma un’altra versione, più veloce, gli piace … Jonny ha diciassette anni,
ha una freddezza rilassata e naturale, disprezza le donne ed è disilluso, ammesso
che il concetto di disillusione abbia per lui un significato. All’inizio
considera Angel un fossile malinconico, ma gradatamente il suo rispetto per il “veterano
del Rock” cresce; Johnny è per Angel quella persona che lui non è mai riuscito
a essere: uno che agisce in maniera diretta.
Dal momento di questo incontro casuale la musica Rock terrà
insieme i due: la musica Rock che si faceva prima e di cui Angel si sente l’erede;
la musica Rock di cui essi hanno bisogno qui e ora per sopravvivere come del
pane quotidiano; la musica Rock che si deve ancora fare, perché invece che
sopravvivere si possa di nuovo vivere. Così rimangono insieme e cominciano un
viaggio attraverso le situazioni della notte e della musica Rock. L’auto di
Angel diventa per loro mezzo di trasporto, luogo di ritrovo, sala musica,
nascondiglio e strumento di fuga – e la mattina dopo per un pelo una bara per
Johnny.
Tutti e due sono piuttosto al verde e passano dalla sorella
di Angel, che lavora in un Peepshow e di tanto in tanto procura dei soldi al
fratello. In un negozio che vende Hamburger si imbattono nei “Westend Angels”,
un gruppo di teppisti in motocicletta, che li insegue fino a una chiesa, dove
un amico di Angel organista di notte si esercita in musiche poco
ecclesiastiche. Con una rabbia fredda Angel rompe le ossa al capo della
banda. Jonny riesce a salvarsi dalla minaccia di uno stiletto lanciando libri
dei salmi.
Lentamente, dalle azioni e dalle immagini di questa notte,
dagli incontri con angeli e spiriti, con prostitute e protettori, con persone
normali o fuori di testa, assonnate o sveglie, affamate o più che sazie prende
forma – verso dopo verso – la canzone di Angel.
Nel corso della rissa Jonny è stato ferito. Debbie, un’amica
di Angel dai tempi del ‘68, che ora lavora in una discoteca, si prende cura delle ferite. Mentre Angel ripete una rituale gara automobilistica in un tunnel
di cemento con il “pazzo” sassofonista “Kamikaze” – per rimpinguare la cassa -,
Frank e L.A. fanno la loro comparsa nella discoteca, per presentare al pubblico
una versione Disco della canzone di Angel.
Jonny, che mai si è reso disponibile a fare qualcosa per
qualcuno, impedisce che abbia luogo questa anteprima. L.A. gli mette un pezzo
di carta in mano – alla fine poi gli è venuto in mente un refrain:
"Angel's
love and Angel's hate
Angel's blood and Angel's fate
Angel's heart is Angel's light
Angel's soul is Angel's night."
(L’amore di Angel e l’odio di Angel
Il sangue di Angel e il destino di Angel
Il Cuore di Angel e la luce di Angel
L’anima di Angel è la notte di Angel)
Johnny scappa via e ruba un amplificatore a pile. Sul tetto
di un parcheggio si posiziona con l’ampli sulla Mustang di Angel. Quando Angel arriva
al punto di ritrovo, viene accolto dal riff della chitarra di Jonny sulle
parole di L.A. che si diffondono nella notte tra le mura di cemento. Eccolo, è
quello che ancora mancava alla canzone di Angel.
Arrivano a tutta velocità allo studio – una gioiosa e
terribile potenza sale nei due e trova sfogo reciproco in soli di chitarra
suonati a botta e risposta. Dopo di che Angel canta il nuovo testo – e per la
prima volta ascoltiamo per intero l’inno “Angel’s Night”. Frank ed L.A.
ritornano allo studio; stanno lì dietro al vetro, ascoltano e percepiscono e
sanno: ora la canzone c’è ed è buona. "Rock'n'Roll ist bigger than all of
us!"
Mentre Angel si ascolta il nastro, fuori nell’auto Nelly dà
modo a Jonny di sperimentare una tenerezza tutta nuova. Successivamente Angel
si ritrova davanti a lui, e spossati
dalla notte insonne vanno a fare colazione da qualche parte. Incidentalmente per
una stupida casualità a momenti Jonny non rimane ucciso. Insieme con il giorno anche la
vita li ha di nuovo recuperati. Ma come dice Jonny: "It's only
Rock'n'Roll!"
(fonte: Kino - Bundesdeutsche Filme auf der Leinwand
1981/82, edito da: Robert Fischer, Verlag Monika Nüchtern, Monaco)
Notte d'asfalto
Jonny Loser dice che il suo destino è scritto su una custodia di
chitarra:
"il futuro è già venduto"
Il futuro è già venduto
Angel cantava "kick out the jams" ora scrive una canzone senza fine
Che parla di ciò che è andato storto
Chiedendosi che cosa è andato storto
Sul muro c'è ancora scritto: "Teenage Jesus 30.6"
Nel frattempo il "Crystal Ship" è crollato
Quel locale è crollato
Spettacoli per guardoni, groupie, bar aperti fino all'alba
Diner, motociclisti, chitarristi solisti
Angeli insonni, "star" dimenticate
Stringono un patto nella notte d'asfalto
L. A. Pete è riemerso dal diluvio
Dicendo che il rock and roll
È più grande di tutti noi, più grande di ognuno di noi
Hanno fatto l'amore nell'auto di Angel
Nelly si è svegliata sulle ginocchia di Jonny
Ha avuto quello di cui ha bisogno, ora ha quello che le serve
Un Bloody Mary e due tazze di caffé, alle prime luci dell'alba
La canzone nel jukebox è finita
Può un incidente d'auto essere la fine
Può davvero finire così?
Jonny Loser diceva che il suo destino era scritto su una custodia di
chitarra
"il futuro è già venduto"
Il futuro è già venduto