Sixto Rodriguez, ormai emerso alla ribalta inesorabilmente grazie al memorabile documentario “Searching for Sugarman”, ha acquisito di diritto il suo spazio tra gli autori significativi, per quanto innumerevoli, dei suoi anni. Anni che lo videro per lo più ignorato in patria e riconosciuto in terre lontanissime, nell’emisfero altro, dall’Australia a – soprattutto – il Sud Africa. Il testo di questa canzone potrebbe essere accomunato a quello di “Like A Rolling Stone” di Dylan, dove l’ex amante si rivolge, non senza un certo disdegno, a una ragazza che vive un declino del quale ella stessa non è del tutto incolpevole.
Fu un cacciatore o un giocatore
A farti pagare il prezzo
E che ora assume posizioni rilassate
E prostituisce ciò che hai perso?
Fosti torturato dalla tua stessa sete
In quei piaceri che cerchi
Che ti resero il curioso Tom
Che ti resero il debole Giacomo?
E sostieni di avere qualcosa in ballo
Qualcosa che definisci unico
Ma ho visto mostrarsi la tua auto-commiserazione
E le lacrime scorrere giù per le tue guance
Presto sai che ti lascerò
E non
guarderò mai indietro
Perché sono nato per lo scopo
Che crucifigge la tua mente
Per cui convinci il tuo specchio
Come hai sempre fatto finora
Dando corpo alle ombre
Concretizzandole sempre più
E presumi di avere qualcosa da offrire
Segreti nuovi e luccicanti
Ma quanto in te è una ripetizione
Che non sussurri neanche a lui
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