In tedesco "übersetzen" è tradurre, ma anche traghettare; questa "strana barca" vuole quindi trasportare parole da una sponda all'altra di lingue diverse, sperando che non risentano troppo della traversata.
Il testo scritto da Guy
Kyser per “Red Sun” è particolarmente ermetico e non ho la minima idea di che
cosa significhi. Ma la canzone tratta dal disco “Captain Long Brown Finger in
the Spanish Cave” è comunque particolarmente suggestiva e occupa un posto di
rilievo nella produzione dei Thin White Rope.
Beh, odio vedere il rosso, rosso sole calare
odio vedere il rosso, rosso sole calare
è il momento in cui l’uomo dell’osso di maiale si
dà da fare
Mi sono convinto che sei tu quello
Perché non indietreggi mai quando sei sotto
pressione
Gli amanti si inginocchiano sul bordo della strada
in pozze di vetro rotto
Code di alligatore volano come angeli neri dalle
ruote – mentre passano
“On The Beach” è un
disco cupo e malinconico, a tratti desolato anche se non quanto “Tonight’s The
Night”, altro episodio della cosiddetta “trilogia del dolore” (Ditch Trilogy, insieme con “Time Fades
Away”). La spiaggia raffigurata è invernale e deserta, il cielo è plumbeo e la
pioggia incombente non lascia molto spazio alla speranza.
Vedi che il cielo sta per mandare giù acqua
Nuvole in pezzi e pioggia
Locomotiva, traina il treno
Il fischio mi attraversa il cervello
Segnali che si piegano su un’aperta pianura
Rotolando di nuovo lungo il tracciato
Vedi che il cielo sta per mandare giù acqua
Alcuni sono diretti verso la felicità
Alcuni sono diretti verso la gloria
Alcuni sono destinati a vivere con meno
Chi può raccontare la tua storia?
Vedi che il cielo sta per mandare giù acqua
Una ballata sulla solitudine incisa da “The Band” per il loro album omonimo
del 1969. Mentre la musica fu opera di Richard Manuel, Robertson scrisse il
testo appositamente per il pianista stesso, che ne dà un’interpretazione vocale
sensibile e vulnerabile, arricchita dal controcanto di Levon Helm.
Se mi trovi
in un’oscura depressione, o mi cogli in un sogno
Dentro alla
mia stanza desolata, non c’è via di mezzo
Pini che
sussurrano, la marea che sale
Se solo una
stella brilla
È appena
sufficiente a entrare
Aspetterò
fino a che tutto ruota
Quando tu
sei in vista, si ritrova quello che era perduto
Una sirena
da nebbia attraverso la notte, chiama verso il mare
Proteggi la
mia sola luce, perché lei una volta apparteneva a me
Lascia che
le onde si affrettino, lascia che i gabbiani gridino
Perché se
vivo ancora, queste speranze non moriranno mai
Percepisco
che sei qui
Ma non ti
vedo in nessun luogo
Stando presso il pozzo
Bramando la pioggia
Allungandosi verso le nuvole
Perché non rimane niente altro
Alla deriva in uno stato di stordimento, quando la
sera sarà terminata
Questa canzone dei Knot Toulouse è presente sul
loro disco Days Are Days del 1995. Nelle note del CD il brano è dedicato a
Fernanda Pivano. Ringrazio Gabriele per avermi procurato il testo, scritto con
grande eleganza e maestria da Gianrico Bezzato.
Festa
Ci incontrammo nel tuo giardino
Noi bizzarri e folli
Noi anime nel frattempo
Un migliaio di promesse
Lasciammo alcune visioni
Per una bottiglia di vino da poco
Voglio rendere i miei ceppi al secondo carceriere
e poi dire addio
Quello che incontrammo al crocicchio
Non era lì per mendicare
Buttò solo giù poche righe
Voglio rendere i miei ceppi al secondo carceriere
e poi dire addio
Voglio unirmi alla festa, i miei figli e io
Voglio unirmi alla festa, i miei figli e io
Ondate di cantos e ritornelli
E foglie di ninfea di nulla
Per adornare il tuo vestito
Non c’è riposo senza amore
Non c’è sonno senza sogni d’amore
Non c’è amore senza te
Voglio rendere i miei ceppi al secondo carceriere
e poi dire addio
Non ti abbandonerò
In stanze dimenticate vicino a compagni annoiati
Voglio rendere i miei ceppi al secondo carceriere
e poi dire addio
Voglio unirmi alla festa, i miei figli e io
Voglio unirmi alla festa, i miei figli e io
Le canne di bambù strusciano
Il vento soffia e soffia
E blueseggia e soffia
La luna dietro ai salici
Lei assonnata lei Bianca
Lei come un clown triste
Voglio rendere i miei ceppi al secondo carceriere
e poi dire addio
Prenderò la tua mano e cammineremo
E la strada la strada sarà come la strada
Voglio rendere i miei ceppi al secondo carceriere
e poi dire addio
Voglio unirmi alla festa, i miei figli e io
Voglio unirmi alla festa, i miei figli e io
We
met in your garden
We
zanies and fools
We
souls in the meantime
One
thousand promises
We
left a few visions
For
a cheap bottle of wine
Wanna
my gyves give the second jailer and then wave adieu..
The
one we met at the crossroad
Wasn’t
there for begging
He
just dropped a few lines
Wanna
my gyves give the second jailer and then wave adieu
Wanna
me children and me join the jamboree
Wanna
me children and me join the jamboree
Waves
of cantos and choruses
And
lilypads of anything
To
grace your white dress
No
rest without love
No
sleep without love dreams
No
love without you
Wanna
my gyves give the second jailer and then wave adieu.
I
won't leave you alone,
in
forgotten rooms beside bored companions
Wanna
my gyves give the second jailer and then wave adieu
Wanna
me children and me join the jamboree
Wanna
me children and me join the jamboree
The
bamboo canes shuffling
The
wind blows and blows
And
blues and blows
The
moon behind the willows
She
drowsy she white
She
like a sad clown
Wanna
my gyves give the second jailer and then wave adieu
Wanna
my gyves give the second jailer and then wave adieu
I’ll
take your hand and we’ll walk
And
the road the road’ll be like the road
Wanna
my gyves give the second jailer and then wave adieu