In tedesco "übersetzen" è tradurre, ma anche traghettare; questa "strana barca" vuole quindi trasportare parole da una sponda all'altra di lingue diverse, sperando che non risentano troppo della traversata.
“Dire
Wolf” è una ballata dei Grateful Dead, pubblicata come terza traccia dell'album
Workingman's Dead del 1970. Il testo è stato scritto da Robert Hunter dopo aver
visto un adattamento cinematografico del romanzoIl
mastino dei Baskerville. La musica, contenente elementi di musica country e
folk, fu composta da Jerry Garcia lo stesso giorno. La canzone racconta la
storia di un uomo che gioca a carte con un “lupo cattivo” in una fredda notte
d'inverno a “Fennario”. Il lupo della storia è un canis dirus, un canide estinto, originario del Nord America e
vissuto nel pleistocene, affine al lupo grigio.
Secondo
lo stesso Hunter, come riportato nella pubblicazione Annotated Grateful Dead Lyrics, lui e Garcia stavano speculando
sull'identità del cane della storia, e gli venne l'idea che potesse essere un canis dirus. Hunter scrisse il testo la
mattina successiva, basandosi sulle immagini che la frase gli evocava, e Garcia
scrisse la musica più tardi, quello stesso giorno.
Nei boschi cedui di Fennario, i lupi circolano
L’inverno era così duro e gelido, che il terreno
ghiacciava fino a tre metri sotto
Non mi ammazzare, ti prego, non mi ammazzare
Per favore non mi ammazzare
Mi sedetti per la cena, era una bottiglia di
Bourbon
Dissi le mie orazioni e andai a letto, l’ultima
cosa che mi videro fare
Non mi ammazzare, ti prego, non mi ammazzare
Per favore non mi ammazzare
Quando mi destai, il Lupo, seicento libbre di
peccato
Con un ghigno alla mia finestra, dissi
semplicemente vieni dentro
Non mi ammazzare, ti prego, non mi ammazzare
Per favore non mi ammazzare
Il Lupo entrò, avevo le mie carte, ci sedemmo per
una partita
Tagliai il mazzo pescando la Regina di Picche, ma
le carte erano tutte uguali
Non mi ammazzare, ti prego, non mi ammazzare
Per favore non mi ammazzare
Nella risacca di Fennario, il nero e maledetto
pantano
Il Lupo riscuote quanto gli è dovuto, mentre i
ragazzi cantano intorno al fuoco
Gli Energy Orchard sono stati un gruppo rock, guidato da Bap
Kennedy (fratello del cantautore Brian Kennedy), attivo tra la fine degli anni
'80 e l'inizio degli anni '90, proveniente da Belfast. Il loro stile, si
rifaceva molto all'influenza di Van Morrison e di altri gruppi rhythm and
blues, ma incorporava elementi tradizionali della musica folk irlandese. La canzone
Sailortown, scritta da Kennedy, fa parte del primo disco a nome della band,
pubblicato nel 1990, e il nome si riferisce a una comunità di lavoratori nel
porto di Belfast.
Appena presa la paga, risalivo malfermo la strada.
Fuori di testa, ma ancora in piedi.
Hei ragazzina, vuoi uscire con me?
So che ami qualcun altro. Che c’è che non va in
me?
Dal
verso “I grew to be a man, I learned to love the virtues of sweet Sally
MacLennane” si potrebbe evincere che il titolo della canzone si riferisca al
fascino muliebre di una bellezza locale, invece pare che “Sally MacLennane”
(canzone pubblicata dai Pogues su “Rum, Sodomy and the Lash” nel 1985) sia una
bevanda a base di Stout, ovvero un particolare tipo di birra scura. Il testo
per altro ha come protagonisti non la “signora” del titolo ma il narratore e il
suo amico Jimmy, laddove quest’ultimo decide di avventurarsi per il vasto
mondo, mentre il primo resta al paese e diventa barista del pub locale. Al
ritorno Jimmy apprende della morte di molti avventori, e anziché spaventarsi,
incuriosito dal “treno su cui erano saliti”, beve fino a strozzarsi, seguendo
la stessa sorte.
Ok,
questa potrebbe essere un'affermazione un po' azzardata e si tratta più di una
questione di “interpretazione” che di identificazione, che è ciò che si trova
per lo più in The Parting Glass. Ma... dato il titolo di questo disco e la
piega lirica di “Old Main Drag”, vale forse la pena di considerare la natura
dell'“armonica” suonata da Jimmy. Ovviamente, potrebbe trattarsi dello
strumento, noto anche come “organo a bocca”, che si suona soffiando o aspirando
aria attraverso di esso. Data questa realtà, non sorprende che il termine sia
stato utilizzato anche per indicare l'organo sessuale maschile. Se questa
lettura è corretta, allora potrebbe essere un modo per “placare gli animi”
degli psicopatici e degli uomini arrapati del bar, e potrebbe anche spiegare le
espressioni felici del mattino dopo.
Where the elephant man broke strong men's necks
When he had too many powers...
In
A Drink with Shane MacGowan (2001,
Grove Press, ISBN 0-821-3790-3, p. 42), Shane racconta quanto segue: “L'uomo
elefante di quella canzone era un tipo in carne e ossa, che veniva al pub di
Dagenham [la casa dello zio di Shane, dove lavorò per un po' di tempo] ed era
un tipo enorme e si lanciava in terribili risse e prendeva a schiaffi la gente;
una sera si scontrò con un altro enorme bastardo e vinse l'incontro, ma nel
frattempo si ruppe il collo. Andò in giro con un gesso intorno al collo per i
sei mesi successivi, ed è per questo che lo chiamavano l'uomo elefante. L'uomo
elefante rompe il collo agli uomini forti quando ha bevuto troppi Powers. Ovviamente whisky Powers”.
Nella
raccolta di testi “Poguetry” (Faber & Faber, ISBN 0-571-14198-6) è
“Powers”. Come vediamo nella citazione di Shane, la versione del libro è
probabilmente quella corretta, poiché “Powers” si riferisce senza dubbio al
whisky irlandese di John Powers piuttosto che ai doni soprannaturali dell'uomo
elefante.
"I'd like to
think of me returning when I can
To the greatest little boozer and to Sally MacLennane..."
Il
termine “Boozer” si riferisce a un pub in generale, non a qualche persona che
vi si trova. Data la predilezione di Shane per l'uso di riferimenti storici o
letterari per i suoi personaggi, pensavo che Sally Mac non avrebbe fatto
eccezione, ma finora non sono riuscito a trovare alcun riferimento a questa
seduttrice.
Sto
lavorando su questo riferimento per cercare di far quadrare la cronologia, ma
ho trovato una ricetta per una “Sally MacLennane Stout” per voi birrai
casalinghi là fuori, quindi “imparare ad amare le virtù della dolce Sally
MacLennane” potrebbe essere un riferimento a questo particolare tipo di stout,
che si presume sia più dolce della Guinness.
"Drink
the brown" probabilmente si riferisce alla tradizionale bitter inglese (Newcastle
Brown ad esempio).
Sally MacLennane
Beh, Jimmy suonava l’armonica nel pub dove sono
nato
La suonava dalla sera fino alle placide ore del
primo mattino
Dava sollievo all’anima dei matti e degli uomini
eccitati
E tutti apparivano molto contenti al mattino dopo
Ora, a Jimmy non piaceva il proprio posto in
questo nostro mondo
Dove l’uomo elefante rompeva il collo degli uomini
forti
Quando aveva bevuto troppi bicchieri di Powers
“Sono così triste di vedere il dolore della gente
che me ne andrò”
E prese la strada per diossaddove al mattino
Lo
accompagnammo alla stazione sotto la pioggia
Lo baciammo
mettendolo sul treno
E gli
cantammo una canzone, dei bei tempi andati
Pur sapendo
che lo avremmo rivisto ancora
Mi è triste
dire che devo seguire la mia strada
Perciò offritemi birra e whiskey perché sto andando lontano
Mi
piacerebbe pensare che farò ritorno quando potrò
Al più
grande localino da sbronze e a Sally MacLennane
Gli anni passarono, i tempi cambiarono, diventai
uomo
Imparai ad amare le virtù della dolce Sally
MacLennane
Mi beccai urla e scherno e bevvi le birre e tornai
a casa strisciando all’alba
E finii per diventare un barista al mattino
Ho azionato la pompa della birra, mi sono beccato
i miei malumori e ho annacquato il whiskey
Ho parlato di puttane e di cavalli con gli uomini
che bevevano la Brown
Li sentivo dire che Jimmy stava facendo i soldi
lontano da qui
E qualcuno ci lasciava, diretto in cielo, senza
preavviso
Lo
accompagnammo alla stazione sotto la pioggia
Lo baciammo
mettendolo sul treno
E gli
cantammo una canzone, dei bei tempi andati
Pur sapendo
che lo avremmo rivisto ancora
Mi è triste
dire che devo seguire la mia strada
Perciò offritemi birra e whiskey perché sto andando lontano
Mi
piacerebbe pensare che farò ritorno quando potrò
Al più
grande localino da sbronze e a Sally MacLennane
Quando Jimmy ritornò a casa, fu sorpreso di coloro
che erano dipartiti
Mi chiese tutti i dettagli del treno su cui erano
saliti
C’è gente che ha paura di schiattare, ma Jimmy
bevve fino a soffocare
E prese la strada per il paradiso al mattino
Lo
accompagnammo alla stazione sotto la pioggia
Lo baciammo
mettendolo sul treno
E gli
cantammo una canzone, dei bei tempi andati
Pur sapendo
che lo avremmo rivisto ancora
Mi è triste
dire che devo seguire la mia strada
Perciò offritemi birra e whiskey perché sto andando lontano
Mi
piacerebbe pensare che farò ritorno quando potrò
Al più
grande localino da sbronze e a Sally MacLennane
“The Harder They Come” è una canzone reggae del
cantante giamaicano Jimmy Cliff. È stata registrata per la prima volta per la
colonna sonora dell'omonimo film del 1972, in cui si suppone sia stata scritta
dal protagonista del film, Ivanhoe Martin.
Beh, mi dicono che c'è una torta in cielo
che mi aspetta quando morirò
Ma tra il giorno in cui sei nato e quello in cui
sei morto
Sembra che non sentano mai nemmeno quando gridi
Quindi, sicuro come il sole che splende
Avrò la mia parte adesso, ciò che è mio
E poi più duramente arrivano
Più cadono, uno dopo l'altro
Ooh, più duramente vengono
Più duramente cadono, uno e tutti
Beh, gli oppressori stanno cercando di tenermi a
freno
Cercano di farmi sprofondare nella clandestinità
E pensano di aver vinto la battaglia
Io dico: “Perdonali, Signore, non sanno quello che
hanno fatto”.
Perché, sicuro come il sole che splende
Avrò la mia parte ora, ciò che è mio
E poi, più duramente arrivano
Più cadono, uno dopo l'altro
Ooh, più duramente vengono
Più forte cadono, uno e tutti
E continuo a lottare per le cose che voglio
Anche se so che quando sei morto non puoi farlo
Ma preferisco essere un uomo libero nella mia
tomba
piuttosto che vivere come un burattino o uno
schiavo