In tedesco "übersetzen" è tradurre, ma anche traghettare; questa "strana barca" vuole quindi trasportare parole da una sponda all'altra di lingue diverse, sperando che non risentano troppo della traversata.
“Ero ancora nella fase [nel disco This is the Sea] in cui
inserivo citazioni di altri nelle mie canzoni, e il finale di "Old
England" si apre con due versi tratti dalla poesia "Mad As The Mist And Snow" di W.B. Yeats. La frase "Old England is Dying"
è da James Joyce.” (Mike Scott)
Come in una veglia funebre, le parole della canzone riportano
una idilliaca visione di Albione, indicando però il decadimento del suo corpo
ed elencando il peggio delle caratteristiche del paese. Il testo sviluppa un
quadro della nazione vista attraverso gli occhi dei lettori del Daily Mail,
"where the well loved flag of England flies / Where homes are warm and
mothers sigh / Where comedians laugh and babies cry" e poi lentamente
lascia il posto alla repulsione dell’autore che incupisce tale raffigurazione
con caustici riferimenti a un luogo"where criminals are televised,
politicians fraternise / Journalists are dignified and everyone is
civilised". Ma il momento di maggiore forza è quando tira indietro il
sipario per rivelare “bambini che fissano con occhi di eroina” mentre la voce
cresce nel ripetere le parole, per arrivare al verso finale, nel quale persino
il vento “sospira”. E se “i cigni stanno cantando” – quindi sono in punto di
morte, secondo la leggenda, allora la Vecchia Inghilterra sta tirando le cuoia.
Però, nonostante l’apparente disgusto, la canzone non ha un tono sprezzante, ma
piuttosto di rammarico per una nazione che ha perduto la propria strada.
L’uomo alza lo sguardo verso un cielo giallo
E la pioggia diventa ruggine nel suo occhio
Si vocifera della sua salute, ma sono menzogne
La Vecchia Inghilterra sta morendo
Il colore dei suoi vestiti è ridotto a una
sfumatura di blu sporco
E le sue antiche scarpe sono consumate
Ruba a me e mente a te
La Vecchia Inghilterra sta morendo
Eppure continua a cantare una canzone dell’impero
Continua a mantenere forte la sua marina
E pianta la sua bandiera nei posti sbagliati
La Vecchia Inghilterra sta morendo
Mi chiedi che cos’è che ora mi fa sospirare
Che cosa mi fa sussultare
Sto congelando nel vento e sono
Intorpidito dalla neve battente
Che cade dall’alto in cieli gialli
Giù sui luoghi dove la beneamata bandiera Inglese
sventola
Dove le case sono calde e le madri sospirano
Dove i comici ridono e i bambini piangono
Dove i criminali vengono trasmessi in tv, i
politici fraternizzano
I giornalisti sono ossequiati e tutti sono
civilizzati
“We will not be Lovers”
è il secondo brano di Fisherman’s Blues, e si contrappone al brano che dà il
titolo al disco con una nervosa aggressività che pervade tanto la musica quanto
il testo. Le parole incalzano su una struttura ossessiva e pulsante, in una invettiva scagliata contro l’avversaria con una ferocia calcolata, che forse
serve anche a soffocare l’attrazione che nonostante tutto ancora permane.
Hildegard Knef (Ulm,
1925 – Berlino 2002) fu attrice, di cinema, teatro e televisione, cantante e
scrittrice, personaggio pubblico, ma soprattutto, come altre prima di lei – e
probabilmente nessuna dopo - Diva. A maggior ragione se si pensa alle dive di
provenienza europea che si affermarono successivamente – valgano come esempio assoluto le inarrivabili
Garbo e Dietrich – per venire poi definitivamente consacrate tali negli Stati
Uniti. Proprio queste due stelle assolute si offrono come riferimento
inequivocabile; della prima la Knef reinterpretò il ruolo di Ninotchka nella
trasposizione teatrale del Film omonimo che la vide protagonista di un fastoso
successo a Broadway con il titolo di “Silk Stockings”; alla seconda fu legata
come amica, protégé, e anche per lo stesso destino di “semi-ripudiata” che
dovette riconquistare la propria patria, precedentemente abbandonata
scientemente per inseguire il successo.
Ritornata in Germania
si reinventa cantante ma non solo, perché diventa anche autrice di molte delle
canzoni da lei interpretate. Questa è una di quelle canzoni: