“Songs For Beginners“ del 1971,
primo disco solista di Graham Nash da cui è tratta questa canzone, si apre e si
chiude con due manifesti del sentimento di quell’epoca “Military Madness” e
“Chicago/We can change the World”, ma nel mezzo contiene una raccolta di
canzoni che trapelano malinconia e un poco di rassegnazione (probabilmente
anche dovute alla fine recente della sua relazione con Joni Mitchell) ma
riflettono anche il cambiamento, la transizione e la voglia di ricominciare. Una
di queste è proprio “Man in the Mirror”, a cui partecipano Jerry Garcia e Neil
Young, brano che parte con un valzer country per poi a un terzo del cammino
cambiare tonalità, tempo e feeling in un bridge che la trasforma, mutando anche
il sentimento di una canzone che descrive forse la ricerca di dare un senso
alla vita.
L’uomo nello specchio
All'estremità di una fune da acrobati mi trovo
sopra alla città
Starei bene in un circo, come capiterebbe però
anche un pagliaccio
Da come mi sento tutte le mie inibizioni sono
cessate
Nel mezzo del nulla mi sono trovato un albero
E il frutto di cui viviamo mi ricorda di me
Sebbene viviamo in aria non sono sicuro che siamo
liberi
Veramente
non ho molto da dire
Perché vivo
alla giornata
Da qualche
parte
E non mi
importa di ciò che dice la gente
Perché se
tutti conoscono il modo
Non siamo
da nessuna parte
Due più due fanno quattro, non fanno mai cinque
E fintanto che lo sappiamo possiamo tutti
sopravvivere
Assicurati che le cose che fai ci mantengano in
vita
Veramente
non ho molto da dire
Perché vivo
alla giornata
Da qualche
parte
E non mi
importa di ciò che dice la gente
Perché se
tutti conoscono il modo
Non siamo
da nessuna parte
È l’immagine che sto producendo, l’immagine che
vedo
Quando l’uomo nello specchio parla con me
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