giovedì 26 luglio 2018

The Star and the Sea


“Room to Roam”, pubblicato nel 1988, è un album eterogeneo, in cui Mike Scott conduce i suoi colleghi, e a volte si fa condurre da essi, in vasti territori musicali, spaziando tra vari generi. Il disco comprende molti brani, a volte cortissimi, come questo “The Star and the Sea”, che nella sua brevità e concisione – ma anche nella sua efficacia poetica - ricorda gli Haiku giapponesi.



Che cosa c’è tra la stella e il mare?
Un uccello così radioso, come può esserlo un uccello
Che cosa c’è tra l’uccello e me?
Solo una stella, solo il mare
Solo una stella, solo il mare


giovedì 19 luglio 2018

I Know You Rider


"I Know You Rider" (conosciuta anche come "Woman Blues" e "I Know My Rider") è una canzone blues tradizionale che è stata adattata da numerosi artisti, negli anni sessanta in particolare da Grateful Dead, Hot Tuna, Janis Joplin. Nel 1934 apparve nel libro “American Ballads and Folk Songs”, a cura della coppia di musicologi costituita da John Lomax e suo figlio Alan. Il libro riporta che gli autori ascoltarono “Una ragazza diciottenne, in prigione per omicidio che cantava la prima strofa di questa canzone” I Lomax poi aggiunsero una serie di versi provenienti da altre fonti, denominandola "Woman Blue". La versione, qui tradotta, di Judy Roderick è più fedele all'originale punto di vista femminile.





Ti conosco cavaliere, ti mancherò quando sarò partita
Lo so rider che ti mancherò quando non ci sarò più
Ti mancherà la tua amante che si rotola fra le tue braccia

Amarti caro è facile come cadere da un tronco

Amarti è facile come cadere da un tronco
Voglio essere la tua donna ma non sarò il tuo cane


L’altra notte mi coricai, Signore, non potevo prendere sonno
L’altra notte mi coricai, non riuscivo a riposare
La mia mente vagava come le oche selvagge all’Occidente

Il sole brillerà alla mia porta un giorno
Il sole brillerà alla mia porta un giorno
Il vento di marzo spazzerà via tutti i miei problemi

Vorrei essere il fanale di testa, su un treno diretto a Nord
Vorrei essere il fanale di testa, su un treno diretto a Nord
Farei splendere la mia luce attraverso la fredda pioggia del Colorado

Ti conosco rider, ti mancherò quando sarò partita
Lo so rider che ti mancherò quando non ci sarò più
Ti mancherà la tua piccola che si rotola fra le tue braccia


mercoledì 11 luglio 2018

Stranger's Room


Ancora dal primo disco – omonimo - di David Crosby e Graham Nash,  questa volta una canzone del musicista britannico. Anche questa, come “The Wall Song” – dipinge una situazione di sconforto e di disagio, descritta qui in prima persona.



I miei occhi erano pieni di mattino
E la mia bocca era piena di notte
Ero nella stanza di una persona sconosciuta
E non riuscivo a trovare la luce
Mi alzai per usare un bagno differente
Da quello di prima
E cos’è quello da cui scappo e che cos’è quello verso cui corro

Dove vado da qui? Aiutami
Vorrei tanto scomparire e andare via
Dal sapere
Che mi conosci da fin troppo tempo
Quando troverò una differente melodia
suppongo che canterò una canzone differente

Dove vado da qui? Aiutami
Vorrei tanto scomparire e scappare dal mattino
Perché i miei occhi sono colmi di fuga
Sono in una stanza sconosciuta
E ancora non riesco a trovare la luce



martedì 3 luglio 2018

Me And My Uncle


"Me and My Uncle", è una canzone composta da John Phillips dei Mamas and Papas, resa popolare da molte versioni, tra cui quelle di Judy Collins e dei Grateful Dead, che ne fecero un classico dei loro concerti. Racconta di un viaggio del narratore con il proprio zio dal Colorado verso il Texas, ed è colma di motivi ricorrenti del filone Western, come la rissa da bar, il gioco d’azzardo, accuse di baro, sparatorie, oro e morte. Il finale è volutamente ambiguo, non specifica se lo zio muore per una ferita riportata nello scontro a fuoco o viene ucciso per avidità dallo stesso nipote, ma lascia comunque propendere per quest’ultima possibilità, dato il tono della narrazione.



Io e mio zio cavalcavamo, giù
Per il Colorado del sud, diretti al Texas occidentale
Facemmo tappa a Santa Fe
Quel giorno in sella, eravamo solo circa a metà strada
E sai, era il momento più caldo della giornata

Io portai i cavalli alla stalla
Andai alla taverna, ordinai da bere per tutti
Tre giorni a cavallo, il corpo mi doleva
Essendo estate, mi tolsi la camicia
E cercai di lavare via un po’ di polvere

Tutto intorno c’erano cowboys del Texas
Che buttavano giù liquore di grano e soldi
Appena passato il giorno di paga, nessuno sembrava vergognarsi
Conoscete mio zio, cominciò il solito gioco
Chi pesca la carta più alta vince e si prende la mano

Mio zio comincia a vincere, i cowboys iniziano a irritarsi
Uno di loro lo accusa, poi altri due
Lo chiamano baro, oh no impossibile,
Conosco mio zio ed è tanto onesto quanto me
E io sono onesto come può esserlo un giocatore d’azzardo

Uno di loro fece per estrarre,
e io lo abbattei, non fece in tempo a vedermi,
ne tirai giù un altro, lo stesi a terra,
nella confusione mio zio afferrò l’oro,
e ce la squagliammo giù verso il Messico.

Ora, amo quei cowboy, amo il loro oro
Amo mio zio, pace all’anima sua,
Mi ha insegnato bene, Signore, mi ha insegnato tutto quel che so,
Mi ha insegnato così bene, che ho afferrato quell’oro
E ho abbandonato la sua carogna sul ciglio della strada