giovedì 26 dicembre 2019

Talk to Me


“Talk to Me” è un brano di Joni Mitchell tratto dal disco “Don Juan’s Reckless Daughter” del 1977. Nel testo l’autrice si rivolge a un interlocutore poco loquace, esortandolo a uscire dal suo mutismo ostinato, a cui si contrappone la verbosità eccessiva di lei. Le due citazioni sono tratte dall’Amleto di Shakespeare, dalla Mitchell chiamato ironicamente “Willie the Shake”.



C’era una luna e un lampione
Non sapevo di avere bevuto così tanto
Fin a quando pisciai un anaconda di tequila
Per tutta la lunghezza del parcheggio!
Oh ma parlo a vanvera
Di nuovo, parlo in maniera troppo schietta e scoperta
Pago un alto prezzo per il mio parlare diretto
Come lo paghi tu per il tuo mistero silenzioso
Vieni a parlarmi
Per favore parlami
Parlami, parlami
Signor Mistero
Potremmo parlare di Martha
Parlare di paesaggi
Non sono al di sopra dei pettegolezzi
Ma manterrò un segreto se c’è in gioco l’onore!
O potremmo parlare di potere
O di Gesù e Hitler e Howard Hughes
O dei film di Charlie Chaplin
O della malinconia nordica di Bergman
Basta che mi parli
Qualsiasi tema scegli
Vieni e parla con me
Signor Mistero, parlami

Puoi parlare da stolto – ascolterei
Puoi parlare da assennato
A ogni modo il meglio del mio intelletto
Va a finire sulle corde e sulla pagina
Quella mente raccoglie tutte queste immagini
Continua a spingere i miei piedi alla danza
Anche se è coperta di cheloidi
Dai “sassi e dardi dell’iniquo romanticismo”
Quella l’ho rubata dal vecchio Scotilanza!
Lo sai, “Non prendere a prestito e non prestare”
Romeo, Romeo parlami!
Così d’oro è il tuo silenzio?
Ci stai dentro così comodo?
Rappresenta la chiave della tua libertà
O le sbarre della tua prigione?
Sei imbavagliato dai tuoi nastri?
Sei davvero riservato o semplicemente avaro di parole?
Spendi ogni frase come se fosse valuta pregiata!
vieni a spenderne un po’ per me
Zittiscimi e parlami!
Io non faccio altro che parlare!
Starnazzare di polli!
Ti prego parlami


mercoledì 18 dicembre 2019

Fifteen Minutes


Oltre che interprete di canzoni altrui in eccellenti versioni (“A New England”, “Days” di Ray Davies, “Miss Otis Regrets” di Cole Porter) Kirsty MacColl fu anche autrice di brani per i propri dischi. Questo è tratto dall’album “Kite”, pubblicato nel 1989, e tratteggia con una satira amara e disincantata certi aspetti del mondo dello spettacolo e di coloro che lo popolano o aspirano a farne parte.



Sette volte in sette giorni
Sono stata lì seduta a sprecare la mia vita
So che il grigiore va e viene
Ma il sole non splende
E la neve non nevica
C’è Suzy-Ann con le sue tette e i suoi boccoli
Dove la mediocrità eccelle
Per quei ragazzi aggressivi e le loro ragazze noiose
Sai mi disgusta ma è un mondo di idioti

E poi c’è sempre il contante
Ti vendi per un po’ di robaccia
Sorridendo a gente che non puoi tollerare
Sei richiesto
I tuoi quindici minuti iniziano ora

Sguardi da banchieri sono
Nel cuore spietato, il mento debole
E vuoteresti il sacco per una pinta gin
Come diventi un tale santo
E divieni così debole
Nei giornali della domenica ogni settimana
Le stupide parole che ami dire
Le foto pacchiane e i sorrisi fasulli
È certo un mondo di idioti e tu sei un figlio degli idioti

E poi c’è sempre il contante
Ti vendi per un po’ di robaccia
Sorridendo a gente che non puoi tollerare
Sei richiesto
I tuoi quindici minuti iniziano ora

Poi c’è sempre la celebrità!
Autografi di tanto in tanto
Gente che ti ha visto in quel gioco in tivù
O in banca
I tuoi quindici minuti partono ora


mercoledì 11 dicembre 2019

A New England


"A New England" è una canzone scritta da Billy Bragg e pubblicata nel 1983. Divenne un singolo di successo nella versione realizzata da Kirsty MacColl l’anno successivo. Bragg ha affermato che la canzone gli fu ispirata dalla vista di due satelliti che volavano uno accanto all’altro; in cerca di un’ispirazione romantica, dovette arrangiarsi con “armamentario spaziale”. Oltre a essere adattato per una cantante con alcune sostanziali modifiche, il testo della MacKoll presenta anche un verso supplementare, aggiunto appositamente dallo stesso autore.



Avevo ventun anni quando scrissi questa canzone
Ne ho ventidue ora, ma ancora per poco
La gente mi chiede quand’è che crescerai e diventerai un uomo
Ma tutte le ragazze che mi piacevano a scuola
Stanno già spingendo carrozzine

Ti amavo allora e continuo ad amarti
Sebbene io ti abbia messo su un piedistallo
Loro ti hanno dato la pillola
Non mi sento in colpa perché ti mollo
Ma mi intristisce fartelo sapere

Non voglio cambiare il mondo
Non sto cercando una nuova Inghilterra
Sto solo cercando un’altra ragazza
Non voglio cambiare il mondo
Non sto cercando una nuova Inghilterra
Sto solo cercando un’altra ragazza

Ho amato le parole che mi hai scritto
Ma quello era roba di ieri, maledizione
Non posso sopravvivere con quello che trasmetti
Ogni volta che hai bisogno di un amico

Ho visto due stelle cadenti ieri notte
Ho espresso un desiderio ma erano solo satelliti
È sbagliato esprimere desideri su aggeggi nello spazio?
Vorrei, vorrei, vorrei che tu ci tenessi

Non voglio cambiare il mondo
Non sto cercando una nuova Inghilterra
Sto solo cercando un’altra ragazza

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Avevo ventun anni quando scrissi questa canzone
Ne ho ventidue ora, ma ancora per poco
La gente mi chiede quand’è che crescerai e comprenderai
Perché tutte le ragazze che ho conosciuto a scuola
Stanno già spingendo carrozzine
Ti amavo allora e continuo ad amarti
Sebbene io ti abbia messo su un piedistallo
Tu mi hai fatto prendere la pillola
Non mi sento in colpa perché ti mollo
Ma mi intristisce fartelo sapere

Non voglio cambiare il mondo
Non sto cercando una nuova Inghilterra
Tu stai cercando un’altra ragazza?
Non voglio cambiare il mondo
Non sto cercando una nuova Inghilterra
Tu stai cercando un’altra ragazza?

Ho amato le parole che mi hai scritto
Ma quello era roba di ieri, maledizione
Non posso sopravvivere con quello che trasmetti
Ogni volta che hai bisogno di un amico

Ho visto due stelle cadenti ieri notte
Ho espresso un desiderio ma erano solo satelliti
È sbagliato esprimere desideri su aggeggi nello spazio?
Vorrei, vorrei, vorrei che tu ci tenessi

Non voglio cambiare il mondo
Non sto cercando una nuova Inghilterra
Tu stai cercando un’altra ragazza?
Non voglio cambiare il mondo
Non sto cercando una nuova Inghilterra
Tu stai cercando un’altra ragazza?

I miei sogni erano pieni di idee strane
Avevo preso una decisione nonostante le tue paure
Ma altre cose si sono messe in mezzo
Non chiesi mai a quel ragazzo di restare
Una volta, a casa
Stavo seduta accanto al telefono
Aspettando qualcuno che mi desse una mano
Quando alla fine non squillo seppi che non eri tu

Non voglio cambiare il mondo
Non sto cercando una nuova Inghilterra
Tu stai cercando un’altra ragazza?
Non voglio cambiare il mondo
Non sto cercando una nuova Inghilterra
Tu stai cercando un’altra ragazza?





mercoledì 4 dicembre 2019

Up On Cripple Creek


Attingendo alle radici musicali del gruppo – il Sud degli Stati uniti, il rock and roll americano, nonché il bluegrass e il country – la canzone è cantata dal punto di vista di un camionista diretto a Lake Charles, Louisiana, per stare con una ragazza del posto, Bessie, con la quale ha una storia. Nella canzone egli gioca d’azzardo, beve, ascolta musica e passa del tempo con la “piccola Bessie”, che assume un ruolo attivo negli eventi, esprimendo le sue opinioni, facendosi ulteriormente apprezzare dal narratore. Alla fine della canzone, reso esausto dalla strada percorsa, egli parla di tornare alla sua donna, definita “big mama”, ma la tentazione di ritornare da Bessie è forte. Potrebbe però anche non trattarsi di tradimento; i camionisti usavano il termine “Big Mama” per riferirsi ai propri spedizionieri parlando alla radio CB. All’inizio sta trasportando tronchi giù da una montagna e alla fine valuta le opzioni: tornare alla base per un nuovo carico o rivedere Bessie.

Robbie Robertson ha detto del brano: non ci occupiamo di gente altolocata, ci chiediamo chi abita quella casa là nel mezzo di quel campo? Che cosa pensa quel tizio, con quell’unica luce al piano di sopra e l’autocarro parcheggiato fuori? Sono queste le cose che mi incuriosiscono. Che succede in quei luoghi? E semplicemente seguire la storia di questa persona, che guida questi camion per tutta la nazione, e conosce questi personaggi che incontra nei suoi viaggi; semplicemente seguirlo con una telecamera è veramente ciò di cui parla questa canzone.
La voce principale è affidata a Levon Helm.





Quando sarò sceso da questa montagna, lo sai dove voglio andare?
Giù dritto lungo il fiume Mississippi, fino al Golfo del Messico
A Lake Charles, Louisiana, little Bessie, una ragazza che ho conosciuto
Mi disse di passare da lei, se c’era una qualunque cosa che potesse fare per me

Al settimo cielo lei mi manda
Se ho qualche problema lei mi guarisce
Non ho bisogno di parlare, lei mi difende
Un sogno da ubriacone, se mai ne ho visto uno

La buona sorte mi aveva appena colto, andai alle corse
Lei scommise su un cavallo vincente, io su un altro piazzato
I pronostici erano a mio favore, davano il cavallo cinque a uno
Quando quel ronzino vincente arrivò lungo la pista, fu bell’e sicuro che aveva vinto lei

Alla fine presi tutte le mie vincite, e diedi la metà a Bessie
E lei le strappò gettandomele in faccia, tanto per ridere
Ora, c’è una sola cosa in tutto il mondo intero, che di sicuro vorrei vedere
È quando quel dolce mio amore inzuppa la sua ciambella nel mio tè

A quel punto io e la mia compagna tornammo alla baracca, c’era Spike Jones alla tele
Lei disse, “non mi piace come canta, ma amo sentirlo parlare”
Quello fece proprio palpitare il mio cuore, lo sentii fino in fondo ai piedi
E imprecai e feci un altro tiro, la mia Bessie è imbattibile

Ora c’è una tempesta in California e su al Nord si gela dal freddo
E questa vitaccia sulla strada sta durando da troppi anni
Bé, suppongo che chiamerò “big mama”, per dire che arriverò
Ma sai, nel profondo, sono piuttosto tentato
Di tornare a trovare la mia Bessie.