Oltre che interprete di canzoni
altrui in eccellenti versioni (“A New England”, “Days” di Ray Davies, “Miss
Otis Regrets” di Cole Porter) Kirsty MacColl fu anche autrice di brani per i
propri dischi. Questo è tratto dall’album “Kite”, pubblicato nel 1989, e
tratteggia con una satira amara e disincantata certi aspetti del mondo dello
spettacolo e di coloro che lo popolano o aspirano a farne parte.
Sette volte in sette giorni
Sono stata lì seduta a sprecare la mia vita
So che il grigiore va e viene
Ma il sole non splende
E la neve non nevica
C’è Suzy-Ann con le sue tette e i suoi boccoli
Dove la mediocrità eccelle
Per quei ragazzi aggressivi e le loro ragazze
noiose
Sai mi disgusta ma è un mondo di idioti
E poi c’è sempre il contante
Ti vendi per un po’ di robaccia
Sorridendo a gente che non puoi tollerare
Sei richiesto
I tuoi quindici minuti iniziano ora
Sguardi da banchieri sono
Nel cuore spietato, il mento debole
E vuoteresti il sacco per una pinta gin
Come diventi un tale santo
E divieni così debole
Nei giornali della domenica ogni settimana
Le stupide parole che ami dire
Le foto pacchiane e i sorrisi fasulli
È certo un mondo di idioti e tu sei un figlio
degli idioti
E poi c’è sempre il contante
Ti vendi per un po’ di robaccia
Sorridendo a gente che non puoi tollerare
Sei richiesto
I tuoi quindici minuti iniziano ora
Poi c’è sempre la celebrità!
Autografi di tanto in tanto
Gente che ti ha visto in quel gioco in tivù
O in banca
I tuoi quindici minuti partono ora
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