giovedì 20 gennaio 2022

Ship Of Fools (John Renbourn)

Ship of fools

La nave dei folli è un’allegoria che ha la sua origine nel libro VI della Repubblica di Platone, relativa a un’imbarcazione con un equipaggio disfunzionale.

Si pensi a una nave, il cui capitano è il proprietario, più grande e più forte di tutti i marinai, ma - pur non essendo cattivo - è di vista corta, un po' sordo e inesperto di cose nautiche. I membri della ciurma stanno a litigare fra loro, contendendosi il timone, pur essendo anch'essi inesperti di marineria; anzi, affermando che quest'arte non è insegnabile, fanno continue pressioni sul comandante per ottenere il timone. Se non riescono a ottenerlo con le preghiere, ammazzano o buttano fuori bordo i concorrenti, o drogano il capitano. Ed esaltano chi li aiuta in queste loro intraprese trattandolo come un esperto, anche perché, pur essendo privi di techne e di pratica, pensano che l'arte del pilota si acquisisca semplicemente prendendo il governo della nave. Il pilota competente, il quale sa che ci si deve preoccupare dell'"anno e delle stagioni, del cielo e degli astri", verrebbe trattato come un inutile chiacchierone con la testa fra le nuvole. 

Il concetto costituisce l'ossatura del libro del XV secolo Ship of Fools (1494) di Sebastian Brant, che servì da ispirazione per il quadro di Hieronymus Bosch, Ship of Fools: una nave - un'intera flotta all'inizio - parte da Basilea, diretta al Paradiso dei Folli. In esso, Brant concepisce San Grobian, che immagina essere il santo patrono della gente volgare e grossolana. Nelle composizioni letterarie e artistiche del XV e XVI secolo, il motivo culturale della nave dei folli serviva anche per parodiare l'"arca della salvezza", come veniva chiamata la Chiesa cattolica.

 I Doors incisero una canzone intitolata “Ship of Fools” nel 1970. I Grateful Dead raccolsero l’idea di una nave in stato di ammutinamento nella canzone omonima del 1974, scritta da Robert Hunter e Jerry Garcia. John Cale pubblicò la sua composizione “Ship of Fools” sull’album Fear (1974). Altri autori di brani con questo titolo furono Robert Calvert (1975), Bob Seger (1976) e la band World Party (1986). Nel 1988 John Renbourn trasse spunto per un brano con questo titolo, come anche Robert Plant sul suo Now and Zen. I Pink Floyd utilizzarono l’allegoria politica nella loro canzone “A Great Day For Freedom” che riporta il verso “The Ship of Fools has finally run aground" (1994, album The Division Bell).


Il sole risplendeva sul mattino

Quando per la prima volta vidi l’oceano,

Brillava come uno specchio.

Alla baia il suo possente movimento

Le navi d’alto bordo allineate lungo il molo

una brezza danzava attraverso il sartiame.

Ma una nave in particolare colpì la mia attenzione,

E udii un canto dolcissimo.

 

Mai ammirai un’imbarcazione più strana

Né in libri illustrati e neppure nella fantasia

Colori dell’arcobaleno si succedevano

Da prora a poppa mi estasiavano

Le voci più dolci mi attiravano

Mi mancava ogni volontà di indugiare

Incantato a bordo della nave dei folli

Lontano portava il vento


Chiamai il capitano

Per chiedergli del nostro viaggio

E lì mirai una chiara signora

Che fece bramare il mio cuore

“sono il vostro capitano, signore”, ella disse,

“Vado dove nessun uomo osa

E voi mi servirete tanto in alto

Quanto in basso

 

Sulla mia mano ella pose un anello

Con gioielli rari e raffinati

“Questo pegno signore” ella mi disse

“Legherà il vostro cuore al mio

Questo anello vi manterrà per sempre giovane,

al sicuro dal dazio del tempo

e vi manterrà sulla nave dei folli

più a lungo di quanto non brillino le stelle”


Mi condusse alla sua cabina

Per accoppiarsi mi tenne

Cercai di ritrovare il mio equilibrio

Fiero tra lenzuola di raso
Lassù sul ponte vuoto

Non potei trovare alcun marinaio

Ma solo fredde onde che lambivano la nostra prua solitaria

E gabbiani in volo radente

 

Arammo la spuma e avvistammo terra

Ma non toccammo mai la costa

E vagammo per sette anni

Fino a che persi ogni desiderio

Avviluppato prigioniero tra braccia

Restie a liberarmi

La nave dei folli non ti congeda

Fino a che non cessi l’ultima onda


mercoledì 12 gennaio 2022

Ship Of Fools (World Party)

Ship of fools

La nave dei folli è un’allegoria che ha la sua origine nel libro VI della Repubblica di Platone, relativa a un’imbarcazione con un equipaggio disfunzionale.

Si pensi a una nave, il cui capitano è il proprietario, più grande e più forte di tutti i marinai, ma - pur non essendo cattivo - è di vista corta, un po' sordo e inesperto di cose nautiche. I membri della ciurma stanno a litigare fra loro, contendendosi il timone, pur essendo anch'essi inesperti di marineria; anzi, affermando che quest'arte non è insegnabile, fanno continue pressioni sul comandante per ottenere il timone. Se non riescono a ottenerlo con le preghiere, ammazzano o buttano fuori bordo i concorrenti, o drogano il capitano. Ed esaltano chi li aiuta in queste loro intraprese trattandolo come un esperto, anche perché, pur essendo privi di techne e di pratica, pensano che l'arte del pilota si acquisisca semplicemente prendendo il governo della nave. Il pilota competente, il quale sa che ci si deve preoccupare dell'"anno e delle stagioni, del cielo e degli astri", verrebbe trattato come un inutile chiacchierone con la testa fra le nuvole. 

Il concetto costituisce l'ossatura del libro del XV secolo Ship of Fools (1494) di Sebastian Brant, che servì da ispirazione per il quadro di Hieronymus Bosch, Ship of Fools: una nave - un'intera flotta all'inizio - parte da Basilea, diretta al Paradiso dei Folli. In esso, Brant concepisce San Grobian, che immagina essere il santo patrono della gente volgare e grossolana. Nelle composizioni letterarie e artistiche del XV e XVI secolo, il motivo culturale della nave dei folli serviva anche per parodiare l'"arca della salvezza", come veniva chiamata la Chiesa cattolica.

 I Doors incisero una canzone intitolata “Ship of Fools” nel 1970. I Grateful Dead raccolsero l’idea di una nave in stato di ammutinamento nella canzone omonima del 1974, scritta da Robert Hunter e Jerry Garcia. John Cale pubblicò la sua composizione “Ship of Fools” sull’album Fear (1974). Altri autori di brani con questo titolo furono Robert Calvert (1975), Bob Seger (1976) e la band World Party (1986). Nel 1988 John Renbourn trasse spunto per un brano con questo titolo, come anche Robert Plant sul suo Now and Zen. I Pink Floyd utilizzarono l’allegoria politica nella loro canzone “A Great Day For Freedom” che riporta il verso “The Ship of Fools has finally run aground" (1994, album The Division Bell).


 

Dirigiamo la prua vero il luogo sulla mappa

Da cui nessuno è mai ritornato

Attirati dalla promessa del giullare e del folle

Dalla luce delle croci che bruciavano

Attirati dalla promessa delle donne e di pizzi e merletti

E di oro e cotone e perle

È il luogo dove mantengono tutta l’oscurità che ti serve

In questo viaggio veleggi lontano dalla luce del mondo, bambina

Pagherai domani, pagherai domani

Oh, oh, oh

Salvami, salvami dal domani

Non voglio navigare con questa nave di folli, no, no

Oh, salvami, salvami dal domani

Non voglio navigare con questa nave di folli, no, no

Voglio scappare e nascondermi proprio ora

 

Avarizia e cupidigia ti spingeranno oltre il mare infinito

Ti lasceranno alla deriva nelle acque basse

O ad annegare negli oceani della storia

Percorrendo il mondo, ciò di cui sei in cerca non è niente di buono

Ma sono sicuro che costruirai la tua Sodoma come sapevi che avresti fatto

Usando tutta la brava gente come schiavi della tua galea

Mentre la tua barchetta sfida le onde ammonitrici, ma tu non paghi

Pagherai domani

 

Salvami, salvami dal domani

Non voglio navigare con questa nave di folli, no, no

Oh, salvami, salvami dal domani

Non voglio navigare con questa nave di folli, no, no

Da dove arriva?

Oh, dove è diretta?

È solo, è solo una nave di folli

Tutti a bordo ora

Doo-doo-doo-doo-doo-doo-doo

 

 

mercoledì 5 gennaio 2022

Mississippi Half-Step Uptown Toodleloo

Brano scritto da Jerry Garcia su testo di Robert Hunter, registrato per l’album “Wake of the Flood” del 1973.


                                                                


Il giorno in cui nacqui

Papà si sedette a piangere

Avevo il marchio, era chiaro come il giorno

Non si poteva negarlo

Dicono che Caino sorprese Abele

Tirando dadi truccati

Un asso di picche dietro l’orecchio

Senza pensarci due volte

 

Mezzo tono

Mississippi, Quartieri alti, ci vediamo …

Ciao piccola, sono partito, arrivederci

Mezza tazza di whiskey di segale e zucchero

Ti saluto vecchio cielo del sud

Sono sulla mia strada, la mia strada

 

Se tutto ciò per cui vivi

È quello che hai lasciato alle spalle

Procurati una carica di polvere da sparo

E chiudi quella miniera di argento

Ho perso i miei stivali nel tragitto piccola

Un ammasso di cuoio fumante

Mi sono attaccato ai piedi un pezzo di copertone riciclato

E ho pregato che il tempo migliorasse

Dicono che quando la tua nave arriva in porto

Il primo che arriva prende le vele

Il secondo si prende il ponte di poppa

Il terzo le assi e i parapetti

Che senso ha avere il controllo, condurre le danze?

Questa stecca da bigliardo non è tutta diritta

Il pallino è fatto di polistirol

E nessuno ha il tempo

 

Half-step

Mississippi Uptown Toodleloo

Ciao piccola, sono partito, arrivederci

Mezza tazza di whiskey di segale e zucchero

Ti saluto vecchio cielo del sud

Sono sulla mia strada, la mia strada

 

Dall’altra parte del Rio Grande

Dall’altra parte del fiume lento