mercoledì 31 ottobre 2018

Eight Miles High


“Eight Miles High” è una canzone dei Byrds composta da Gene Clark, Roger McGuinn e David Crosby pubblicata per la prima volta come singolo nel 1966. Influenzata musicalmente da Ravi Shankar e John Coltrane, nel testo si ispira principalmente al viaggio compiuto dal gruppo a Londra nell’anno precedente per il loro tour britannico, come suggerito dai versi di apertura: "Eight miles high and when you touch down, you'll find that it's stranger than known." 
Stando a Clark, le parole furono principalmente scritte da lui, con un piccolo contributo di Crosby, “Rain grey town known for its sound” riferito alla capitale inglese e alla “British Invasion” che all’epoca dominava le classifiche negli Stati Uniti. Altre parti si riferiscono alle reazioni della stampa e all’accoglienza nel Regno Unito, descrivendo i fan in attesa della band che viaggia su automobili con autista. 
La canzone fu bandita dalle radio, perché nel testo potevano anche essere scorte correlazioni all’uso di droga, che sebbene inizialmente negate, furono poi ammesse dagli autori. Clark stesso spiegò in un’intervista che gli argomenti erano molteplici: il viaggio in aereo per l’Inghilterra, l’LSD, e altro. Un testo poetico non deve essere limitatamente descrittivo, le droghe entravano a far parte delle canzoni perché allora era molto comune sperimentare e gli influssi erano inevitabili.





Otto miglia di altitudine, e quando tocchi il suolo
Scoprirai che è più strano di quanto è noto
Segnali per strada che dicono dove stai andando
Sono da qualche parte, semplicemente per sé stessi

Da nessuna parte è possibile trovare calore
Tra coloro preoccupati di perdere il proprio terreno
Città grigia di pioggia, nota per il suo suono
In posti, piccole facce senza vincoli

Intorno alle piazze, raggruppati in tempeste
Alcuni ridono, alcuni sono solo figure senza forma
Scene di marciapiede e nere limousine
Alcuni vivono, alcuni stanno da soli

mercoledì 24 ottobre 2018

See No Evil


The three wise monkeys are a pictorial maxim, embodying the proverbial principle "see no evil, hear no evil, speak no evil".

Brano di apertura di “Marquee Moon” (1977) il primo disco dei Television.



Ciò che voglio
Lo voglio adesso
Ed è molto molto di più
Che “in un modo o nell’altro”
Voglio fare volare una fontana
Voglio salta-salta-saltare
Saltare una montagna

Io comprendo tutti (non vedo)
Gli impulsi distruttivi (non vedo)
Sembra così perfetto (non vedo)
Non vedo, non vedo il male

Mi vengono idee
Mi viene un desiderio
Voglio una bella barchetta
Fatta d’oceano
Capisco che cosa intendi
Sei così scaltro
A ottenere buone reazioni
Con il tuo “cattivo” linguaggio

Io comprendo tutti (non vedo)
Gli impulsi distruttivi (non vedo)
Sembra così perfetto (non vedo)
Non vedo, non vedo il male

Non dire inconsapevole
Non dire sorte avversa
Bene, se lo devi proprio dire
Oh, lascia che io abbandoni questa stanza
Perché ciò che voglio
Lo voglio adesso
Ed è molto molto di più
Che “in un modo o nell’altro”, capisci?

Io comprendo tutti (non vedo)
Gli impulsi distruttivi (non vedo)
Sembra così perfetto (non vedo)
Non vedo, non vedo il male

Sto correndo all’impazzata con colei che amo (non vedo il male)
Sto impazzendo con colei che amo (non vedo il male)
Come potresti farlo con colei che amo (non vedo il male)
Gettare via i sentimenti di colei che ami (non vedo il male)

fare tardi nei bar con  colei che ami (non vedo il male)
demolire il futuro con  colei che ami (non vedo il male)
demolire il futuro con  colei che ami (non vedo il male)
demolire il futuro con  colei che ami (non vedo il male)
demolire il futuro con  colei che ami (non vedo il male)


mercoledì 17 ottobre 2018

Lorca


Il nome del poeta Federico Garcia Lorca ispira il titolo del quinto album di Tim Buckley, pubblicato nel 1970.  È il primo dei dischi avanguardistici del cantante, il quale tenta di allontanarsi dagli stili di composizione musicale più tradizionali, e predominanti nella musica pop, che aveva percorso nelle prime parti della carriera.
Anche i testi di “Lorca” rappresentano un distacco dalla precedente scrittura folk, perseguendo uno stile più astratto che descrittivo, che evita narrative dirette e temi standard. In tale approccio si riflette l’influenza della poesia, tra cui le opere del poeta spagnolo alla cui lettura Buckley e il chitarrista Lee Underwood si erano dedicati in quel periodo.



Lascia che il sole canti nel tuo sorriso
Lascia che il vento abbracci il tuo desiderio
Lascia scorrere la voce della tua donna attraverso le tue vene
Lascia che lei sia il tuo sangue, non averne vergogna

Lei è la tua casa quando nessuno ti vuole
Ti darà vita quando sei così stanco
Allevierà le tue paure quando sei un estraneo
È nata per darti fede
Oh, solo a te

Tu sei solo un uomo sulle strade della morte
È alla vita che sei debitore sei qui per lodarla
Se l’amore scorre sulla tua strada allora sii un fiume
E quando si prosciuga allora resta lì e rabbrividisci

Oh, Lascia che il sole canti nel tuo sorriso
Lascia che il vento abbracci il tuo desiderio
Lascia scorrere la voce della tua donna attraverso le tue vene
Lascia che lei sia il tuo sangue, non averne vergogna
È alla sua vita che sei debitore
Ti devo amore


mercoledì 10 ottobre 2018

Once I Was


“Once I Was” appare sul secondo album di Tim Buckley (“Goodbye and Hallo), pubblicato nel 1967, e come altre canzoni del disco è composta insieme con Larry Beckett.



Una volta fui un soldato
E combattei su sabbie straniere per te
Una volta fui un cacciatore
E portavo a casa carne fresca per te
Una volta fui un amante
E ti cercai dietro ai tuoi occhi
E presto ce ne sarà un altro
A raccontarti che io ero solo una menzogna

E qualche volta mi chiedo
Solo per un momento
Ti ricorderai mai di me

E sebbene tu abbia dimenticato
Tutti i nostri stupidi sogni
Mi ritrovo a cercare
Attraverso le ceneri delle nostre rovine
I giorni in cui sorridevamo
E le ore che correvano all'impazzata
Con la magia dei nostri occhi
E il silenzio delle nostre parole

E qualche volta mi chiedo
Solo per un momento
Ti ricorderai mai di me
Mai di me


giovedì 4 ottobre 2018

Rise


La più famosa canzone dei PiL aveva originariamente come sottotitolo “South African Song” ‎perché il testo traeva spunto dall'oppressione della maggioranza nera nel Sudafrica dell’apartheid ‎per trasferirsi poi alla realtà quotidiana nel Regno Unito dell’epoca.
La canzone Rise, estratta come singolo dall'album nel 1986, fu scritta da Lydon in un primo abbozzo già ai tempi dei Sex Pistols:
John Lydon (1986): “Lessi questo manuale sulle tecniche degli interrogatori in Sud Africa, e Rise proviene da una delle vittime. Misi insieme le cose perché pensai si sposassero bene con le mie sensazioni sulla vita quotidiana”. 



Potrei sbagliare
Potrei avere ragione
Potrei sbagliarmi

Potrei avere torto
Potrei avere ragione
Potrei essere nero
Potrei essere bianco
Potrei essere nel giusto
Potrei avere torto
Potrei essere bianco
Potrei essere nero

Il tuo tempo è arrivato
La tua seconda pelle
Il prezzo è così alto
E si ottiene così poco
Camminare attraverso la valle
La parola scritta è una menzogna

Possa la strada innalzarsi con te
Possa la strada innalzarsi con te
Possa la strada innalzarsi con te

Potrei avere torto
Potrei avere ragione
Potrei avere torto
Potrei avere ragione

Potrei avere torto
Potrei avere ragione
Potrei avere torto
Potrei avere ragione

Potrei essere nero
Potrei essere bianco
Potrei avere ragione
Potrei avere torto
Potrei essere nero
Potrei essere bianco

Mi collegarono un cavo incandescente alla testa
A causa di ciò che avevo fatto e detto
Hanno mandato via questi sentimenti
Cittadino modello in un modo o in un altro

Possa la strada innalzarsi con te
Possa la strada innalzarsi con te
Possa la strada innalzarsi con te
 
La rabbia è un’energia
La rabbia è un’energia
La rabbia è un’energia
‎ 
Possa la strada innalzarsi con te
Possa la strada innalzarsi con te
Possa la strada innalzarsi con te

La rabbia è un’energia
La rabbia è un’energia
La rabbia è un’energia


Potrei avere torto
Potrei avere ragione
Potrei avere torto
Potrei avere ragione

Potrei essere nero
Potrei essere bianco
Potrei avere ragione
Potrei avere torto
Potrei essere nero
Potrei essere bianco
Il tuo tempo è arrivato
La tua seconda pelle
Il prezzo è così alto
E si ottiene così poco
Camminare attraverso la valle
La parola scritta è una menzogna

Possa la strada innalzarsi con te
Possa la strada innalzarsi con te
Possa la strada innalzarsi con te

La rabbia è un’energia
La rabbia è un’energia
La rabbia è un’energia

‎