Il nome del poeta Federico Garcia
Lorca ispira il titolo del quinto album di Tim Buckley, pubblicato nel 1970. È
il primo dei dischi avanguardistici del cantante, il quale tenta di
allontanarsi dagli stili di composizione musicale più tradizionali, e predominanti
nella musica pop, che aveva percorso nelle prime parti della carriera.
Anche i testi di “Lorca”
rappresentano un distacco dalla precedente scrittura folk, perseguendo uno
stile più astratto che descrittivo, che evita narrative dirette e temi standard.
In tale approccio si riflette l’influenza della poesia, tra cui le opere del poeta spagnolo alla cui lettura Buckley e il chitarrista Lee Underwood si
erano dedicati in quel periodo.
Lascia che il sole canti nel tuo sorriso
Lascia che il vento abbracci il tuo desiderio
Lascia scorrere la voce della tua donna attraverso
le tue vene
Lascia che lei sia il tuo sangue, non averne
vergogna
Lei è la tua casa quando nessuno ti vuole
Ti darà vita quando sei così stanco
Allevierà le tue paure quando sei un estraneo
È nata per darti fede
Oh, solo a te
Tu sei solo un uomo sulle strade della morte
È alla vita che sei debitore sei qui per lodarla
Se l’amore scorre sulla tua strada allora sii un
fiume
E quando si prosciuga allora resta lì e
rabbrividisci
Oh, Lascia che il sole canti nel tuo sorriso
Lascia che il vento abbracci il tuo desiderio
Lascia scorrere la voce della tua donna attraverso
le tue vene
Lascia che lei sia il tuo sangue, non averne
vergogna
È alla sua vita che sei debitore
Ti devo amore
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