mercoledì 13 giugno 2018

John Riley


Nel loro salto più deciso nella psichedelia, che avviene nel 1966 con “5th Dimension”, i Byrds di McGuinn e Crosby non abbandonano il loro retroterra folk, reinterpretando questo tradizionale inglese, ammantato però per l’occasione dei suoni peculiari di quel disco.
La canzone prende spunto dall'Odissea di Omero, interpretata attraverso la tradizione della ballata popolare del diciassettesimo secolo, e racconta la storia di un potenziale pretendente che chiede a una donna di sposarlo. Ella risponde di non potere, essendo promessa a John Riley, partito tempo addietro per i mari.
L’uomo insiste, chiedendole se vale veramente la pena di attendere un uomo che potrebbe essere annegato, ucciso in guerra o addirittura sposato a un’altra donna. Ma la promessa sposa è salda nel tenere fede alla parola data, e nell'ultima strofa il pretendente rivela di essere proprio lui l’amato.
Il tema è un classico delle ballate tradizionali e ne esistono diverse varianti.



Una giovane e onesta fanciulla nel suo giardino
Un giovane dall’aspetto strano sopraggiunse cavalcando
Dicendo: bella fanciulla, volete sposarmi?
Questa, signore, fu la risposta di lei

Oh no, gentile signore, non posso sposarvi
Perché ho un amore che naviga sul profondo mare salmastro
Sebbene sia partito da ben sette anni
Nessun altro uomo potrà sposarmi

Ma pensiamo se egli fosse morto in una qualche battaglia
O annegato nel profondo mare salmastro
O se avesse trovato un altro amore
Egli e il suo nuovo amore potrebbero essersi sposati

Se ha trovato un altro amore
E ha sposato il suo nuovo amore
Io auguro loro salute e felicità
Là dove dimorano oltre il mare

Egli la prese tra le sue braccia
E la baciò una, due, tre volte
Non piangere più, mio vero amore
Sono io il tuo John Riley, da lungo tempo perduto

Nessun commento:

Posta un commento