Il brano racconta di un appuntamento finito male a causa di
un cattivo funzionamento di una cintura di sicurezza. Il testo della canzone
esprime la voglia di libertà del suo autore, guidando "senza alcun posto
in particolare dove andare”, con a fianco una bella ragazza, che però non vuole
saperne di "slacciare" la propria cintura di sicurezza. Indicata tra
le venti canzoni essenziali di Chuck Berry da “Rolling Stone”, che così scrive:
“Ulteriore prova delle capacità di Chuck Berry di trasportare
con l’immaginazione: scritta nel 1964 come singolo del ritorno, una seducente
storia di idillio tra teenager, libertà e frustrazione sessuale, mentre era in
prigione. La canzone fu la prima delle sue registrazioni a beneficiare della
sua visibilità successiva alla British Invasion, con Beatles e Rolling Stones
che reinterpretavano le sue canzoni e spacciavano il suo genio. Musicalmente è
praticamente identica alla "School Days" del 1957, ma la sezione
ritmica picchia più duro e Berry trova un nuovo e piacevole ringhio vocale. E
poi ci sono i suoi assoli di chitarra
decisamente scoppiettanti: il secondo intermezzo suona risolutamente arrabbiato,
come se Berry lasciasse uscire attraverso l’ampli i sentimenti provati in
prigionia.”
Nessuna
meta in particolare
Gironzolando con l’autovettura
La mia fanciulla accanto a me al volante
Le rubai un bacio, marcato un miglio
La mia curiosità correva sfrenata
A spasso ascoltando la radio
Con nessuna meta in particolare
Andando a zonzo nella mia auto
Ero ansioso di raccontarle quel che provavo
Così le dissi con fare dolce e sincero
E lei si chinò a sussurrarmi nell’orecchio
In un abbraccio sempre più tenero e guidando
lentamente
Senza un posto dove andare
Nessuna meta in particolare
Così parcheggiamo fuori Kokomo
La notte era giovane e la luna dorata
Così decidemmo di comune accordo per una
passeggiata
Potete immaginarvi come mi sentii
Non potendo slacciare la cintura di sicurezza
Girando intorno nella mia gattabuia
Continuando nei tentativi di sganciare la sua
cintura
Per tutta la via del ritorno tenni il broncio
Per quella cintura di sicurezza che non voleva
cedere
Guidando e ascoltando la radio
Con nessuna meta in particolare
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