Fuzzy è la canzone che dà il nome dell’album di
debutto dei Grant Lee Buffalo. Il titolo (confuso, annebbiato) descrive assai
bene la sensazione che il protagonista condivide con l’ascoltatore, raccontando
della sua sensazione di abbandono e smarrimento. Ma il "fuzz" è anche l’effetto
applicato alla chitarra acustica per conferire quel tocco lancinante alla
melodia ricorrente che sancisce lo scorrere del viaggio.
Portami a casa, a questo edificio dei molti giorni
Deponimi semplicemente sul pavimento, duro e
freddo come ardesia
Sai che lo amo più e più di prima che scappassi
via
Scatena così tanti dolori, parole dolorose e
piatti rotti
Ho mentito
Ora sono confuso
Mi è stato mentito
Tutto il vasto mondo è piccolo abbastanza perché
noi due
Ci incontriamo sull’interstatale, aspettando un
treno
E proprio dove quei grossi bracci si sollevano,
innamorarsi senza neanche il tempo di dirlo
Mi piaceva…
Ora sono confuso
Ho mentito a
Ora sono confuso
Confuso adesso
Oh oh oh
Eccoci qua, nella nostra auto che percorriamo la
strada
Stiamo cercando un posto per fermarci e mangiare
un boccone
Siamo affamanti di un po’ di fede per rimpiazzare
la paura
Lacrimiamo come un bouquet morto, non fa bene, che
ne dici cara?
Ho mentito
Ora sono confuso
Mi è stato mentito
Oh oh oh
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