La canzone apre il disco “Graceland” di Paul Simon, pubblicato nel 1986. Il testo non si riferisce tanto all'esperienza africana di Simon nello specifico, ma riporta più le sue osservazioni su quanto la vita sia piena di potenziale [...] e di sfide. Parlando con la rivista Rolling Stone spiegò, “The Boy In The Bubble si riduce a speranza e timore. Questo è il mio modo di vedere il mondo, un equilibrio tra i due, ma con una tendenza verso la speranza”.
Era un giorno fiacco
E il sole picchiava
Sui soldati al lato della strada
C’era una luce brillante
Una distruzione di vetrine di negozi
La bomba nella carrozzina
Era collegata alla radio
Questi sono i giorni del miracolo e dello stupore
Questa è la chiamata interurbana
Il modo in cui la camera ci segue al rallentatore
Il modo in cui ci guardiamo tutti
Il modo in cui guardiamo a una costellazione lontana
Che sta morendo in un angolo del cielo
Questi sono i giorni del miracolo e dello stupore
E non piangere bambina, non piangere
Non piangere
Era un vento asciutto
E spazzava il deserto
E si avvolgeva a spirale nel circolo della nascita
E la sabbia morta
Cadente sui bambini
Sulle madri e sui padri
E sulla terra automatica
Questi sono i giorni del miracolo e dello stupore
Questa è la chiamata interurbana
Il modo in cui la camera ci segue al rallentatore
Il modo in cui ci guardiamo tutti
Il modo in cui guardiamo a una costellazione lontana
Che sta morendo in un angolo del cielo
Questi sono i giorni del miracolo e dello stupore
E non piangere bambina, non piangere
Non piangere
È un tiro in sospensione con la giravolta
È una partenza con la spinta
È ogni generazione che lancia un eroe a scalare le classifiche pop
La medicina è magica e magica è l’arte
Pensa al ragazzo nella bolla
E al bambino con il cuore di babbuino
E io credo che
Questi siano i giorni dei laser nella giungla
raggi laser nella giungla da qualche parte
Segnali intermittenti di informazione costante
Una slegata affiliazione di milionari
E miliardari e, bambina,
Questi sono i giorni del miracolo e dello stupore
Questa è la chiamata interurbana
Il modo in cui la camera ci segue al rallentatore
Il modo in cui ci guardiamo tutti
Il modo in cui guardiamo a una costellazione lontana
Che sta morendo in un angolo del cielo
Questi sono i giorni del miracolo e dello stupore
E non piangere bambina, non piangere
Non piangere
Nessun commento:
Posta un commento