Dall’album “Don’t
Slander Me” (1986), disco solista di Roky Erickson, membro fondatore dei 13th Floor
Elevators - antesignani del rock psichedelico - e una delle
prime vittime dell’uso smodato di acido lisergico (sempre che esista un uso
moderato). Canzone dal testo evocativo e allucinato, è stata più volte
rivisitata, con esiti particolarmente riusciti, in particolare da artisti in
grado di coglierne appieno lo spirito visionario, come Mark Lanegan e Thin
White Rope, le cui versioni meritano sicuramente un ascolto.
Siedo qui,
Un vampire, al mio pianoforte
Le fiamme ardono, più alte, abbaglianti
E gli occhi che fissano
Attraverso l’oscurità
Sebbene non abbiano forma
Non è il caso di allarmarsi
Allora brucino le fiamme
Sempre più alte
Ardano le fiamme
Mai si estinguano
Siedo qui,
Uno scheletro al mio organo
Le candele nel mio candelabro
Bruciano in modo infernale, insopportabilmente
chiare
E le risate echeggiano senza fine
Attraverso la casa infestata
Un poco di spirito natalizio
Spirito spettrale inquietante cadaverico
Tutte le creature sono agitate
Persino il topo
Allora brucino le fiamme
Sempre più alte, più alte, più alte
Ardano le fiamme
Mai si estinguano
Siedo qui, me stesso ai miei strumenti
Siedono qui ai miei strumenti
E la musica colma e gremisce
Terrorizza, atterrisce, spaventa per sempre
I figli della notte
Che musica facciamo
Allora brucino le fiamme
Sempre più alte e ancora più alte
Ardano le fiamme
Mai si estinguano
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