Scritta per il musical
dallo stesso titolo che vedeva proseguire la collaborazione di Kurt Weill con il
paroliere Maxwell Anderson, la canzone è stata più volte interpretata da vari
artisti. Composto nel secondo dopoguerra il testo potrebbe anche essere letto
come un riferimento al destino degli ebrei in Europa, un piccolo popolo perduto
e abbandonato dal suo Dio.
Questa versione, tratta
dal film omonimo dedicato alla musica di Weill, è eseguita da Elvis Costello
con il Brodsky Quartet.
Prima che il Signore Dio creasse il Mare e la
Terra
Teneva nel palmo della mano tutte le stelle
Che scorrevano attraverso le sue dita come
granelli di sabbia
E una piccola stella cadde da sola.
E il Signore Dio si gettò in cerca della piccola
stella scura
Attraverso il vasto aere notturno, nel vento
laggiù
Affermando e promettendo
Che avrebbe avuto un occhio di riguardo
Affinché non si perdesse di nuovo
Ora l’uomo non tema se le stelle si affievoliscono
E le nuvole le coprono e le oscurano
Fin tanto che il Signore Dio veglia su di lui
Controllando come tutto scorre
Ma io ho camminato, attraversando notti e giorni
Fino ad avere gli occhi stanchi e i capelli
bianchi
E a volte mi sembra che forse Dio sia andato via
Dimenticando la promessa che lo udimmo fare
E ci ritroviamo qui fuori persi nelle stelle.
Stelle
piccole, stelle grandi
Svolazzanti
nella notte
E siamo qui, perduti nelle stelle
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