In questa che è una
delle sue canzoni meno note, Chuck Berry ricorre a un antico espediente
retorico, quello di fare riferimento a un’altra - ipotetica - donna per parlare
di quella verso la quale sono diretti in realtà i sentimenti dell’innamorato,
come già nella letteratura cortese e nella poetica dei trovatori, in cui il
poeta fingeva di amare un’altra dama (“la donna dello schermo”) a copertura del
suo vero amore, che doveva rimanere per qualche tempo segreto fino al momento
in cui egli, forse, avrebbe potuto rivelarsi. Qui però siamo ormai in tempi
moderni, e il trucco dura solo fino alla fine della strofa, perché già nel
ritornello l’autore di dichiara apertamente.
Lascia che ti parli di una ragazza che conosco
L’ho incontrata che camminava in una via dei
quartieri alti
È così graziosa, sai; vorrei fosse mia
Incontrarla mi scombussola ogni volta
Sto parlando di te
Nessun’altro che te
Sì, intendo proprio te
Sto semplicemente cercando di farti arrivare un
messaggio
Lascia che ti parli di una ragazza che conosco
Te lo dico: è proprio bella
Ha così tanti pregi e un tal bel piglio
Si meriterebbe di essere da qualche parte a
Hollywood
Sto parlando di te
Nessun’altro che te
Avanti dammi uno spunto
Cosicché io possa farti arrivare un messaggio
Lascia che ti parli di una ragazza che conosco
È seduta proprio qui al mio fianco
Incantevole davvero, è per questo che ho chiesto
se
Mi prometterebbe di essere la mia sposa un giorno
Sto parlando di te
Intendo proprio te
Nessun altro che te
Andiamo, fai passare il mio messaggio
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