In un atmosfera onirica, la protagonista viene visitata dal
ricordo, dal fantasma della persona a cui si rivolge, da lei stessa convocato componendone
il numero al telefono, attirandolo attraverso i cavi, per poi farsi annientare
da quella stessa presenza percepita. Primo singolo dal disco di debutto solista
di Kristin Hersh, pubblicato nel 1994, vede anche la partecipazione di Michael
Stipe alla voce.
Se percorro questo corridoio, stanotte
È troppo tranquillo,
così do dei colpi attraverso l’oscurità
e ti chiamo al telefono
premo i tuoi vecchi numeri
e lascio squillare a casa tua
fino a svegliare il tuo fantasma.
Che percorra il tuo corridoio,
non è così tranquillo,
per scivolare giù lungo il ricevitore del tuo
telefono
correre in fretta lungo il filo
seguire il mio numero
e scorrermi nella mano.
È il fulgore che percorre la mia veste da notte
È lo squillo del telefono.
Penso che l’altra sera percorrevi cerchi intorno a
me
Giravi in tondo intorno a me
Non posso bere questo caffè
Finché non ti metto nel mio armadio
Lascia che mi spari
Lascia che mi annulli
Lo deduco dal suo sussurro
Non sei così duro
Penso che l’altra sera
Girassi in tondo intorno a me
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