Una canzone, scritta da Verlaine per l'album Marquee Moon, che
racconta le sensazioni di una notte trascorsa insieme all’amico Richard Hell.
La famosa Venere di Milo ovviamente non ha braccia nelle quali cadere, e il
ritornello quindi enfatizza con una metafora l’ermetismo del testo, sempre
molto suggestivo e ricercato stilisticamente come tutti quelli di Thomas
Miller, che non a caso adottò come nome d’arte il cognome del poeta francese.
Era una tesa notte in miniatura
Il mondo era così sottile tra le mie ossa e la
pelle
Lì stava un’altra persona che era un poco sorpresa
Di trovarsi faccia a faccia con un mondo così
animato
Come caddi (ti sentivi giù?)
No (huh?)
Caddi dritto tra le braccia della Venere di Milo
Sai è tutto come un qualche nuovo tipo di droga
I miei sensi sono acuti e le mie mani sono come
guanti
Broadway appariva così medievale
Sembrava sbattere come paginette
E caddi di lato ridendo
Con un amico da molti palchi
Come caddi (ti sentivi giù?)
No (huh?)
Caddi dritto tra le braccia della Venere di Milo
Improvvisamente i miei occhi divennero deboli e
tremuli
Sapevo che c’era dolore ma un dolore senza
sofferenza
Poi
Richie, Richie disse
"Hey amico, dai mascheriamoci da poliziotti, pensa
le cose che potremmo fare"
Qualcosa, qualcosa mi disse “meglio che tu non lo faccia "
Qualcosa, qualcosa mi disse “meglio che tu non lo faccia "
Come caddi (ti sentivi giù?)
No (huh?)
Mi alzai per uscire camminando dalle braccia della
Venere di Milo
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